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            Cronaca venerdì 31 ottobre 2025 ore 15:00
Scoperti 190mila euro non dichiarati al Fisco

Dopo la violazione di un camion di autospurgo sono state scoperti 14 episodi simili e sono scattati anche i controlli fiscali all'azienda
ISOLA D'ELBA — I militari della Sezione Operativa Navale di Portoferraio, impegnati in attività di polizia ambientale, hanno sorpreso un autospurgo che scaricava illecitamente i rifiuti liquidi contenuti in una cisterna, all’interno di un tombino di raccolta delle acque piovane del Comune Porto Azzurro, anziché presso la discarica autorizzata.
L’attività, come spiega la Guardia di finanza in una nota, che ha implicato la denuncia all’autorità giudiziaria del rappresentante legale della società coinvolta per il reato di divieto di abbandono era già stata pubblicata tramite un comunicato diramato dal Roan della Guardia di Finanza di Livorno in data 10.06.2025.
Tuttavia, come spiega la Finanza in una nota di oggi, l’episodio ha insinuato nelle Fiamme Gialle della Compagnia di Portoferraio il fondato sospetto che l’iniziativa della società potesse avere anche finalità connesse ad un indebito risparmio d’imposta, attraverso l’occultamento dei ricavi derivanti dalle prestazioni rese.
Così la Guardia di finanza ha eseguito una ispezione nei confronti della società giungendo, attraverso un articolato studio della documentazione fiscale, di quella contabile, e dai molteplici riscontri economico-finanziari, alla ricostruzione di proventi non dichiarati pari ad oltre 190mila euro.
In sostanza, è emerso che la società offriva il servizio di raccolta e smaltimento di acque reflue, per lo più ad abitazioni private, ottenendo dai proprietari il corrispettivo della prestazione senza rilascio dei previsti documenti fiscali e amministrativi e sversando il materiale presso punti di raccolta pubblici presenti sul territorio elbano.
Un ruolo chiave nel corso del servizio è da attribuire all’incisività dello strumento delle indagini bancarie, grazie al quale è stato possibile ricostruire - in capo alla società e ai due soci in amministrazione congiunta - consistenti operazioni in accredito non adeguatamente giustificate dai contribuenti, e l’importante ausilio fornito dal sistema di videosorveglianza del Comune di Porto Azzurro, che ha permesso di individuare altri 14 analoghi episodi verificatisi tra i mesi di marzo ed aprile 2025.
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