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Attualità lunedì 22 dicembre 2014 ore 15:53

Partoanalgesia a Portoferraio, si parte

Prende ufficialmente il via il nuovo percorso medico per le partorienti: un team di specialisti per il trattamento contro il dolore del parto



PORTOFERRAIO — Da oggi c'è una possibilità in più per le partorienti elbane. E' attivo infatti il procedimento di partoanalgesia attivato dall'azienda sanitaria regionale e che dopo Livorno sbarca anche all'Elba.

La presentazione del trattamento, e delle procedure affiliate, è stata fatta questa mattina dal direttore del presidio portoferraiese, il dott. Bruno Maria Graziano, alla presenza dei colleghi dei reparti interessati e del direttore generale dott. Eugenio Porfido.

"E' importante capire, sottolinea Graziano, che noi non obblighiamo nessuno ma forniamo solo un'alternativa al parto completamente naturale. Ogni donna potrà scegliere secondo le proprie convinzioni e seguendo la propria coscienza. Da oggi c'è una possibilità in più per la quale abbiamo formato i dipendenti di tre reparti".

L'iniziativa per avere anche all'Elba la partoanalgesia, è partita da un gruppo di donne elbane e ha richiesto un anno di lavoro fra formazione e studio dei procedimenti. Dopo Portoferraio sarà la volta di Piombino e Cecina.

"Siamo contenti di poter offrire questo servizio - afferma Guido Campanati, responsabile degli anestesisti - che elimina la parte del dolore ma mantiene la collaborazione attiva della donna al momento del parto".

La presentazione del procedimento avverrà durante il corso di preparazione al parto e chi lo vorrà potrà aderire firmando il consenso informato un mese prima del parto. Per chi aderisce c'è sempre la possibilità di rifiutare il trattamento in qualsiasi momento mentre non è possibile richiederlo al momento del parto.

Federica Cetica, responsabile per Ostetricia: "Informeremo fin da subito le donne che si presentano da noi, in un ospedale piccolo possiamo seguire meglio le pazienti, più da vicino".

Il direttore Porfido: "Altrove è una pratica consolidata e finalmente siamo riusciti a portarla anche all'Elba. Abbiamo risposto alle esigenze del territorio, è un trattamento che dovrebbe essere presente in ogni ospedale: la media nazionale delle donne che ne fanno richiesta è del 30-35%". Quindi riguarderà una sessantina di donne elbane dato che la media delle nascite a Portoferraio si aggira sui 200-220 casi.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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