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Attualità venerdì 23 ottobre 2015 ore 19:34
"Non volevo il Parco, ma ho capito che funziona"

L'albergatore antiparco diventato promotore del Turismo sostenibile. Marco Katzemberger ospite al Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano
PORTOFERRAIO — Ospite il 22 ottobre al Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano Marco Katzemberger, albergatore del Trentino, invitato come testimonial del procedimento di certificazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS). Katzemberger ha fatto incontri con i sindaci dell’Elba e con alcuni rappresentanti del settore turistico affiancato dal Presidente del Parco Giampiero Sammuri.
Katzembergher porta la sua testimonianza diretta su come uno strumento, quale la Carta Europea del Turismo Sostenibile, sia stata in grado di cambiare il modo di fare turismo, nell’area del Parco dell’Adamello-Brenta, apportando un valore aggiunto all’offerta. Il senso di appartenenza ad un territorio e’ il valore aggiunto dato dal turismo sostenibile, imparare a far rete per rendere forte un sistema locale, sono questi i messaggi sostenuti con entusiasmo e convinzione da Marco Katzemberger . L’albergatore racconta sempre come, da convinto “antiparco” ne sia diventato sostenitore ed ora sia diventato Presidente del “Club Qualità Parco” operando per promuovere questo tipo di “buone pratiche”.
“Il Trentino è un territorio caratterizzato dal grande turismo di massa invernale, comparabile con il vostro turismo estivo - ci dice - io tra l’altro all’epoca ero anche antiparco schierato dalla parte opposta - il valore del territorio lo avrei potuto scrivere addirittura a bilancio nella mia azienda.
Se perdevo questo valore sarebbe crollata l’azienda. Quando è partito il processo della CETS con il Parco dell’Adamello Brenta sono partite le riflessioni. Ho capito che la difesa del mio territorio grazie all’area protetta avrebbe portato vantaggi, indicandomi, come una bussola costante, come tenere il timone nella direzione dei nuovi flussi dettati dalla globalizzazione del sistema e come cercare la redditività che il turismo di massa stava mangiando tutti i giorni. Ritrovando la centralità del territorio facendo azioni sostenibili in azienda e azioni di comunicazione con i turisti ospiti, ci ha fatto riscoprire il vero significato della vendita del turismo con un valore aggiunto, combinata con l’insegnamento all’ospite delle buone pratiche per il rispetto e il territorio”
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