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Napoleone e l'isola d'Elba, fra libri ritrovati e memorie da riscoprire

Alcune riflessioni sollecitate dalla notizia del ritrovamento di alcuni volumi della biblioteca elbana di Napoleone Bonaparte



. — Fra le notizie curiose apparse in questi giorni sulla stampa nazionale ce n'è una che riguarda Napoleone, i libri e l'isola d'Elba. Ieri infatti su alcune agenzie di stampa nazionali e testate giornalistiche, locali e nazionali, è uscita la notizia del ritrovamento di alcuni libri che facevano parte della biblioteca elbana di Napoleone e che nel 2014 risultavano misteriosamente scomparsi. Anche QUInews Elba ne ha dato notizia qui.

Quando Napoleone lasciò l'Elba, il 26 febbraio 1815, lasciò in dono alla città di Portoferraio i volumi che componevano la sua biblioteca elbana e tali volumi costituirono il primo nucleo della futura Biblioteca comunale del capoluogo elbano.

La notizia parla del ritrovamento di “ben 63 dei 72 volumi denunciati come scomparsi”, che invece sarebbero stati ritrovati in una scatola nella residenza napoleonica estiva elbana di San Martino, a Portoferraio. Fin qui tutto bene quel che finisce bene.

Tuttavia non risulta che la notizia della scomparsa dei libri, a cui è anche seguita una denuncia con relative indagini da parte delle forze dell'ordine, sia mai apparsa sulla stampa. Anche perché, se ciò fosse avvenuto, avrebbe avuto grande risonanza, dato che l'anno della presunta scomparsa era il 2014, anno in cui l'isola d'Elba era alla ribalta delle cronache nazionali e internazionali per le celebrazioni del Bicentenario dell'esilio di Napoleone Bonaparte sull'isola.

Non si capisce che senso abbia diffondere a livello nazionale la notizia del ritrovamento dei libri, quando appunto pubblicamente non se ne conosceva neppure la scomparsa e, a maggior ragione, considerando il fatto che in realtà non si era trattato di un furto ma di un semplice disguido organizzativo nella collocazione dei volumi, poi erroneamente trasportati da un museo all'altro.

C'è però un altro interrogativo che si pone. Dove sono finiti gli altri nove volumi che mancano all'appello, dato che era stata denunciata la scomparsa di settantadue volumi?

In attesa di apprendere la collocazione degli altri volumi scomparsi, dato che la figura e le vicissitudini di Napoleone hanno sempre una grande risonanza, ci auguriamo che la riscoperta del soggiorno elbano dell'Imperatore prosegua e possa offrire sempre nuovi spunti per la valorizzazione dell'isola d'Elba e della sua storia.

Questo anche per continuare nel percorso già tracciato dall'Imperatore stesso, fin dal suo sbarco sull'isola, ben consapevole che la sua presenza avrebbe reso illustre la storia dell'Elba, come fece annunciare, il 4 Maggio 1814, nel manifesto di accoglienza del Vice-Prefetto Balbiani che così recitava: “Il più fausto avvenimento che potesse mai illustrar la storia dell’Isola d’Elba si è realizzato in quest’oggi”.

Valentina Caffieri
© Riproduzione riservata


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