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Attualità sabato 23 agosto 2025 ore 14:00
"Luigi Vagaggini, un amico ritrovato"

Umberto Mazzantini dedica un lungo ricordo a Luigi Vagaggini: da avversari in politica ad amici
MARCIANA MARINA — "La notizia della morte di Luigi Vagaggini mi ha colpito come una coltellata, perché non c’è dolore più sordo che piangere un avversario che ti è diventato amico. Con Vagaggini, quando era Sindaco democristiano di Marciana e io un ancor giovane dirigente del PCI abbiamo avuto scontri durissimi su cose che ora a guardarle ci sembrano poca cosa, ma a volte ci siamo trovati stranamente d’accordo su grandi cose".
A ricordare Luigi Vagaggini, ex sindaco e politico molto stimato, scomparso oggi a 74 anni, è Umberto Mazzantini, esponente di Legambiente e co-segretario di Sinistra Italiana-Avs Elba.
"Mi ricordo una volta, durante una qualche lontanissima campagna elettorale, - prosegue Mazzantini - facevo attacchinaggio dei manifesti comunisti sui tabelloni lungo la strada provinciale, allo sbocco di via de La Marina, e Vagaggini si precipitò da Fuori Porta a Marciana ad intimarci di mettere i manifesti negli spazi giusti e a non ricoprire quelli della Dc. I toni si alzarono e io gli dissi che se faceva un altro passo avanti, con la colla di farina e soda caustica, al tabellone ci attaccavamo lui. Fece prudentemente marcia indietro…"
"Allora era così, ma tutto passava dopo poche ore o pochi giorni, e si ricominciava a tessere la tela della politica, la passione che ha accompagnato Luigi per tutta la vita, fino all’ultimo, e che gli ha permesso di fare qualcosa che ogni amministratore vorrebbe fare: diventare sindaco dei Paesi del suo cuore, prima Marciana, - aggiunge Mazzantini - comune di adozione amorosa, poi Piancastagnaio, paese di nascita e dei ricordi, dove ha costruito un pezzo di futuro. Anche se il luogo del cuore di Luigi era Santa Lucia a Patresi, dove aspettava le albe e i tramonti e dove viveva Maria Rosa, la donna che ha molto amato. Vagaggini era un democristiano e soprattutto un cristiano e lo è rimasto anche quando è passato a Forza Italia. Eravamo sideralmente distanti, eppure, per un qualche motivo, e non mi ricordo quando, come con un altro sindaco democristiano che se n’è andato, Pasquale Berti, alla fine ci siamo ritrovati amici, scambiandoci auguri, confidenze, opinioni e informazioni sulla nostra isola e la nostra gente, che abbiamo scoperto di amare con la stessa intensità, pur guardandola da punti di vista diversi".
"Non so come questo succeda, come l’irriducibile diventi compatibile, come l’avversario diventi amico, forse per uno scivolamento e cambiamento del tempo e dei tempi, forse per riconoscimento delle qualità altrui, forse per smussamento degli spigoli, per l’età e una nuova saggezza che ci insegna a scartare il superfluo e a salvare l’essenziale dell’umano. Ma con Luigi eravamo diventati amici e non faremo mai quella cena che mi aveva promesso a Patresi davanti al calasole o a Piancastagnaio con la vista di un soffione geotermico, nei luoghi della sua vita e della sua anima. - prosegue Mazzantini -
Ma Luigi Vagaggini era soprattutto un politico, viveva per la politica, anche se la politica di oggi non gli piaceva molto. Ed è stata un’inutile e crudele cattiveria escluderlo dalla terna per la presidenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, un incarico che avrebbe saputo svolgere con molta più competenza, conoscenza e capacità di chi si vuol imporre al posto suo.
Luigi, con la sua fragilità fisica mai nascosta, la sua sofferenza portata cristianamente con quel sorriso malizioso con il quale affrontava la vita e le vicende umane, era diventato l’immagine stessa della resistenza, della forza, della speranza caparbia, della costanza fino all’ultimo, senza mai perdere l’umorismo, il suo sguardo lungo, la sua fede in un Dio che lo ha messo alla prova".
"E’ stato bello discutere con quest’uomo intelligente, tornare indietro alle nostre zuffe politiche del passato, parlarci di politica del presente e del futuro, trovandoci troppo spesso d’accordo, come diceva Luigi. Non due reduci, ma ancora due combattenti, un po’ stanchi, molto più anziani, che parlavano intorno al fuoco delle idee e delle possibilità. Quelle telefonate, tra l’indignazione e il riso, la sua voce a volte flebile per una cura, quei WhatsApp fulminanti alle ore più impensate del giorno e della notte, mi mancheranno tantissimo. E’ per me un grande dolore, ma è niente rispetto a quello della moglie e le figlie Patrizia e Chiara che Luigi amava ancor più di Marciana, Piancastagnaio e della politica, ed è a loro che vanno le mie affettuose condoglianze e un abbraccio a Luigi che, lo spero davvero, è già in cielo e le guarda e ci guarda col suo sorriso da democristiano per sempre", conclude Umberto Mazzantini.
Redazioneelba@quinews.netMostra testo citato
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