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Cronaca mercoledì 02 luglio 2025 ore 15:00

"Danneggiato il relitto romano"

Italia Nostra Arcipelago Toscano ha inviato una lettera alla Soprintendenza segnalando l'accaduto durante i lavori in spiaggia



MARCIANA — Italia Nostra Arcipelago Toscano ha scritto una lettera alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Livorno e Pisa per segnalare che il relitto romano nel mare di Procchio è stato daneggiato.

"La Sezione Arcipelago Toscano di Italia Nostra, con immenso disappunto, denuncia un gravissimo danno ad uno dei più importanti tesori del proprio territorio; - si legge nella lettera a firma di Leonardo Preziosi, presidente di Italia Nostra Arcipelago Toscano - l'esecrabile episodio è recentemente accaduto nella baia di Procchio (comune di Marciana) a causa di una delittuosa superficialità e disattenzione verso cultura e bene comune che ormai imperano indisturbate".

"Il 24 maggio 2025, - scrive Preziosi - durante l’intervento di ripristino straordinario della spiaggia di Procchio, eseguito con mezzi meccanici, è stato pesantemente danneggiato il relitto di epoca romana naufragato 2000 anni fa a pochi metri dalla riva, nella località di Campo all'Aia. Il relitto onerario  era stato oggetto di uno scavo archeologico nel 1967 e i suoi reperti si possono ammirare nel Museo Archeologico di Marciana. All’epoca delle operazioni di scavo fu deciso che lo scafo doveva essere lasciato adagiato sul fondale poiché all’epoca le tecnologie disponibili non consentivano di portarlo fuori e restaurarlo". 

"Per proteggerlo - spiega Preziosi - fu ricoperto con un telo, poi con sassi e sabbia. L’area era delimitata fino a pochi anni fa da 4 boe gialle, piccole e anonime, legate a cime che fuoriuscivano dal piatto fondale sabbioso. I lavori di ripristino del 24 maggio 2025 in questa zona della spiaggia sono stati molto rapidi ed hanno impegnato due grossi mezzi meccanici che, per raggiungere la zona di prelievo della sabbia, hanno costruito una sorta di ‘strada’ scavando ai lati, come ben visibile dalla documentazione fotografica. Durante l’immersione nell’area del relitto, a cui fanno riferimento le foto subacquee, scattate a circa 40 giorni dall’inqualificabile episodio, sono ancora ben visibili due trincee con sassi anche di grandi dimensioni dove il fondale era piatto e sabbioso".

"Delle quattro (4) cime che delimitavano l'area ne è visibile solo una. - prosegue Preziosi - All’interno delle trincee si trovano frammenti di legname, di cui uno, della lunghezza di un metro circa, tranciato alle estremità,  presenta ancora i chiodi in rame insieme ad altri vari frammenti lignei (vedi foto)".

"Si prega Codesta Spettabile Direzione di intervenire con l'obiettivo di valutare le relative responsabilità e indicare le eventuali iniziative volte  quantomeno alla tutela di quanto rimasto del relitto", conclude Preziosi.


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