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Attualità giovedì 16 giugno 2022 ore 09:15

"No al rigassificatore nel santuario Pelagos"

Legambiente Arcipelago Toscano chiede l'area marina protetta ai sindaci elbani, impegno per le energie rinnovabili ai sindaci della costa e



ISOLA D'ELBA — Legambiente Arcipelago Toscano attraverso una nota fa sapere che concorda con la netta contrarietà alla realizzazione di un rigassificatore a Piombino espressa fin da subito dal Circolo Legambiente Val di Cornia, Legambiente Toscana e da Legambiente Nazionale.

"Si tratta di un’infrastruttura costosa e pericolosa per l’ambiente e il clima, - spiegano  da Legambiente Arcipelago Toscano - che rischia di rallentare la già lentissima transizione energetica dell’Italia e di spostare verso le fonti fossili ingenti risorse necessarie per incrementare e promuovere le energie rinnovabili".

Per il Cigno Verde è inoltre "un'infrastruttura che perpetua la dipendenza energetica dell’Italia e pericolosa per la pace e la democrazia visto che, per non importare il gas russo, importeremo il gas naturale liquefatto (GNL) da altri Paesi autoritari, dittatoriali e in guerra".

"Il gas fossile come energia ponte verso le rinnovabili ha fatto il suo tempo - aggiungono da Legambiente Arcipelago Toscano - e ora si sta rivelando nient’altro che una fallimentare operazione di greenwashing per lasciare tutto com’è, un fatto che meriterebbe maggiore attenzione anche da parte delle forze politiche che fanno greenwashing - e ora anche blackwashing - all’Elba e a Piombino, ma sono contro le rinnovabili a Roma, Bruxelles e Firenze e non perdono occasione per mostrare il loro negazionismo climatico".

Secondo Legambiente Arcipelago Toscano "è anche molto strano che il Governo Draghi nomini un commissario – il presidente della Regione Giani – per velocizzare la realizzazione del secondo rigassificatore nel Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos (che si dimostra essere così solo un segno tracciato sulla carta) e non muova un dito per istituire l’Area Marina protetta dell’Arcipelago Toscano che è prevista “solo” dal 1982". 

"E’ evidente quali siano le vere priorità di una classe dirigente che ha appena inserito la protezione dell’ambiente in Costituzione senza prendere poi le misure conseguenti. - commentano dall'associazione - Per non parlare degli impegni nazionali, europei e mondiali solennemente presi dall’Italia per la tutela del mare e mai attuati e rispettati".

"Al Presidente della Regione chiediamo di farsi interprete della contrarietà al rigassificatore espressa dalla comunità piombinese ed elbana e da buona parte della maggioranza che lo sostiene e di chiedere al Governo di rispettare gli impegni disattesi per difendere il nostro territorio marino. Agli amministratori comunali della costa e dell’Elba Legambiente Arcipelago Toscano chiede di impegnarsi davvero per la transizione energetica – a cominciare dalle Comunità energetiche rinnovabili e dal corretto investimento dei fondi del contributo di sbarco – e per difendere davvero il nostro mare con un’area marina protetta la cui istituzione hanno ostacolato per 40 anni", concludono da Legambiente.


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