Il piano del paesaggio della Toscana
di - sabato 04 aprile 2015 ore 17:05
Questo blog, ancora sul tema del Piano Paesaggistico della Toscana, scaturisce dalla lettura di due attraenti contributi sul tema, usciti alla vigilia di Pasqua su Elbareport, uno di Cristiana Torti, Docente di Storia dell’ambiente e del territorio, Università di Pisa, uno di Fausto Ferruzza, Presidente Legambiente Toscana.
Cristiana Torti parte dalla critica per cui ci sarebbe stata scarsa condivisione fra il pool che ha materialmente scritto il Piano ed enti territoriali e popolazione.
Si sa che il Piano è stato più volte “comunicato” a stampa e on-line nonché oggetto di incontri pubblici più volte ripetuti nei diversi ambiti territoriali. L’Assessore Marson ha compiuto, inoltre, alcune visite mirate in aree che avevano manifestato interesse. Ciò detto, sono d’accordo con Cristiana: si sarebbe dovuto fare, più che qualcosa in più, qualcosa di diverso. Ma non saprei che cosa.
So che i partiti tradizionali e anche i movimenti sono stati prevalentemente assenti, come se la cosa non li riguardasse. Il Piano, peraltro, ha riscosso più interesse presso il variegato mondo dell’associazionismo ambientalista (Italia Nostra Legambiente, FAI) e presso Lions Club e Rotary. Il PD toscano non ha certamente brillato e, soprattutto i suoi dirigenti, ormai più oligarchie che vere élite, non hanno attivato alcun processo partecipativo.
Gli insulti dei consiglieri alla Marson in chiusura di approvazione sono stati, più che volgarità gratuite, il segno di un disagio profondo interno al partito, e soprattutto alle fazioni che lo compongono, ormai più coacervo di lobby diverse che partito di massa.