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Attualità giovedì 23 luglio 2015 ore 10:40
Il sindacato si scaglia contro Unicoop Tirreno
Tuona la Uiltucs: "lavoratori trattati come robot, anzi RoboCoop; una dirigenza così uccide la cooperazione". E annunciano un appello al governo
ROMA — Sono questioni calde quelle affrontate durante il coordinamento nazionale di ieri, 22 luglio, dei delegati del sindacato Uiltucs Uil (Unione italiana lavoratori Turismo Commercio servizi) di Unicoop Tirreno. Una realtà lavorativa in cui è stata la dirigenza, secondo quanto emerso dall’incontro e come riporta una nota del sindacato, ad aver “talmente peggiorato gli effetti della crisi economica che la cooperativa Toscana è stata riportata indietro nel tempo di quasi 20 anni".
Nella nota di Uiltucs si parla di "declino" e di una “disfatta della cooperativa, una realtà in profonda crisi, con un gruppo dirigente spesso inadeguato e più predisposto allo scontro quotidiano con i lavoratori che al confronto con le altrui dignità”, dignità “calpestate”, "mai come dall'attuale dirigenza di Unicoop Tirreno". "Dirigenza che - proseguono dal sindacato - ha ridotto la grande cooperativa a quello che era la struttura storica di Unicoop Toscana Lazio, dove per Lazio oramai si intende quasi esclusivamente l'area di Roma città, dove, tra l'altro, le cose per le coop non vanno neppure bene”.
Si parla, dunque, anche di problemi fuori dai confini toscani e il sindacato, infatti, denuncia situazioni che riguardano altre Regioni: "molte attività, sia in Campania che nel Lazio sono state cedute, direttamente e/o indirettamente, ad altre cooperativa della Lega Coop che hanno più capacità gestionali e dirigenziali”. Critiche anche al 'Progetto Sud' per la Campania: "piano del quale si parla da tempo nonostante a lavoratori e organizzazioni sindacali la dirigenza non dica un bel niente".
Nel confronto avvenuto nella sede nazionale della Uiltucs alla presenza del segretario nazionale Paolo Andreani, è stato ribadito con forza il 'no' dei "lavoratori anche ai soprusi e alle continue discriminazioni di dirigenti di bassissimo profilo". "Sono state sollevate pesanti e nette critiche al comportamento di Unicoop Tirreno, e i delegati hanno evidenziato la grande conflittualità presente all’interno della cooperativa - prosegue la nota - una situazione aggravata dagli scarsi rapporti sindacali da un lato, e dall’avanzamento di un processo di ristrutturazione non condiviso dall’altro".
Ma non sarebbe tutto: molti negozi “sono completamente abbandonati a se stessi; i soci trovano le offerte pubblicizzate solo per pochi giorni e i lavoratori devono sempre più spesso sopperire alle numerose inadeguatezze degli uomini di Vignale Riotorto, dove ha sede la coop, che dovrebberp guidare una società (Unicoop Tirreno/Coop Toscana Lazio), in cui, la tanto decantata etica della cooperazione è agonizzante da anni”.
"I lavoratori da essere il ‘riconosciuto valore aggiunto’, sono divenuti veri e propri roboCoop - prosegue la nota - con solo una semplice matricola e nessuna dignità".
Il sindacato affronta poi alcuni casi limite: "i delegati Uiltucs sottolineano certi rapporti sindacali 'privilegiati' che destano grande preoccupazione". "Molti direttori - prosegue la nota - si prodigano per aumentare il proselitismo di alcuni e diminuire il peso di chi, come la Uiltucs, vuole fare sindacato e non politica e ha come obiettivo solo i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”.
E ancora la scelta non condivisa dalla Uiltucs dell’apertura della Coop per la festività del 25 aprile "portata avanti dalla cooperativa ignorando gli accordi integrativi" “Indubbiamente è stata una decisione che ha ulteriormente compromesso i già difficili rapporti - ha spiegato Marco Conficconi, segretario generale della Uiltucs Toscana - la volontà di chiudere alcuni negozi nell’intero territorio della cooperativa, che va dalla Campania alla Toscana, poi, fa il resto".
“Ma se non ci sono più differenze con le altre catene commerciali, se non vi è più etica, se si discrimina nel dialogo sindacale, perché riconoscere alla cooperazione i vari trattamenti di favore?”. Una domanda che Uiltucs Uil intende porre ai rappresentanti del Governo.
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