Attualità sabato 26 dicembre 2015 ore 09:48
"Zuccale? Aspettate la fine dei lavori"

Il sindaco di Capoliveri, Ruggero Barbetti, risponde a Legambiente che aveva segnalato il muro di cemento armato sulla spiaggia di Zuccale
CAPOLIVERI — "A tutti dico di aspettare la fine dei lavori di Zuccale per poter giudicare compiutamente l'opera".
Invita alla pazienza Ruggero Barbetti, sindaco di Capoliveri, in seguito alla segnalazione di Legambiente circa i lavori edili sulla spiaggia di Zuccale.
"Per Capoliveri Zuccale è una spiaggia strategica e sicuramente tra le più belle - commenta ancora il primo cittadino sulla sua pagina Facebook - il Comune da anni ha iniziato un processo di valorizzazione della località che ultimamente si sta attrezzando, anche grazie ai privati, per dare sempre più servizi agli ospiti.
Ricordo - continua ancora Barbetti - che Marciana Marina, Porto Azzurro, Rio Marina, Cavo, Portoferraio, Marina di Campo, sono state costruite sul mare. E sono bellissime. Oppure prendiamo il porticciolo di Pianosa, costruito sugli scogli e definito uno dei più belli del Mediterraneo".
Il sindaco allarga poi la questione: "Oggi si potrebbero costruire? Quali sono i parametri di bello e di brutto? Sono sicuro che in tanti si sentono più qualificati dei tecnici addetti ai lavori, sia comunali che della Sovrintendenza. In democrazia funziona che chi governa si prende carico di decidere e chi è governato ha la possibilità di votare e fare le scelte su chi deve governarlo".
"Ultimo: bisogna anche stare attenti a non farsi influenzare - conclude Barbetti - da chi ha interessi privati contrapposti rispetto a chi sta realizzando il muro. Qualcuno pensa davvero che a chi ha fatto l'esposto a Legambiente interessi se il muro è bello o brutto? E dispiace sinceramente che ultimamente Legambiente si faccia strumentalizzare da chi ha interessi personali contrapposti su alcuni interventi del territorio di Capoliveri. Uno ha un problema con il vicino? Chiama Legambiente. E il diritto e la giustizia si vanno a far friggere e diventano solo uno strumento dove il processo diventa mediatico".
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