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martedì 10 settembre 2024

STORIE VISPE MA NON TROPPO DISTRATTE — il Blog di Dario Dal Canto

Dario  Dal Canto

Laureato in ingegneria viaggia spesso su treni e aerei per motivi di lavoro, entrando così in contatto con un ampio ventaglio di umanità. Durante i lunghi tragitti e nelle soste in sale di attesa, disegna con le parole i profili di alcuni personaggi e le situazioni che la sua naturale curiosità estrae dai contesti. La passione per l’osservazione della vita intorno, si mantiene anche nel quotidiano e nella forte passione per il ciclismo, che segue come direttore sportivo di una storica società toscana. Parlando di sé, afferma: “Nella mia vita, come nei miei capelli, non ci ho ancora capito nulla. Per questo sul braccio ho tatuato il cubo di Rubik (scomposto), perché, come a lui … non mi si trova il verso.”

​Email di valore

di Dario Dal Canto - giovedì 11 luglio 2024 ore 08:00

Voglio fare un ragionamento non più da giovane, di quelli che indispongono coloro che hanno poche primavere sulle spalle e ancora non sentono il cambiamento del tempo (meteorologico) nelle ossa.

Sopportatemi e vogliatemi bene, in fondo sono un bravo ragazzo anche io.

In questo Mondo spesso insulsamente e forzatamente dinamico mi è capitato di osservare qualcuno che per essere “figo” ha sempre da mandare un paio di email.

Quando sei in trasferta per lavoro con i tipi giusti e la sera torni in hotel stanco, con la voglia di fare una doccia prima di andare in camera ti accordi per la cena.

“Ci troviamo qui di fronte alla reception alle 20.00?”

La risposta, abbinata ad un sorrisetto beffardo di chi ti considera un sempliciotto:

“Si si ok, adesso devo anche lavorare un po’, ho da mandare un paio di email!”

E il tuo cervello da sprovveduto pensa:

“Devi lavorare? Ma fino ad ora cosa abbiamo fatto?!” Poi sono le 19:30, che c’avrai mai da fare che oltre alla doccia e disfare le valigie, rimane solo il tempo di fare un paio di sospiri e dire sette o otto volte “Oimmena”.

Io, boh…

Un altro picco è stato raggiunto quando a fine colazione prima di lasciare l’hotel mi sono sentito dire:

“Adesso salgo su in camera, mando un paio di email, poi scendo e andiamo.”

Un paio di email? Ma dimmi che devi andare in camera, e basta o, se vuoi essere più esplicito, sbilanciati affermando che hai da andare in bagno.

Anche perché i 3/4 della popolazione mondiale dopo colazione deve andare in bagno.

I rimanenti sono solo degli stitici (gelosi).
Io, boh…

Poi meraviglia delle meraviglie, la scusa ufficiale per il ritardo è perché “ero impegnato in una “call”.

Sempre. Le call nel mondo del “business” sono frequenti come i moccoli in Toscana.

Forse, purtroppo, di più...

A tutti gli angoli c’è qualcuno che è molto impegnato in una call.

“Sono in ritardo: la mia call è andata lunga e adesso non ho tempo per ascoltarti.”

Questo Mondo dinamico ci sta facendo ritardare; poi per cosa?!

Io, boh…

Prima la gente ritardava perché sull’uscio di casa con la maniglia in mano gli scappava di andare in bagno e si dovevano rismontura’ e corre’ di volata…

Poi ti dicevano la verità perché il gabinetto è una delle massime espressioni della democrazia: tocca a tutti e non c’è da vergognarsi.

“Abbia pazienza, ero pronto, ma poi sono dovuto correre in bagno.”

Ora invece c’è la call…

Ma mangiate pane e soppressata e bevete un gotto di vino che ‘un siete nessuno, avete bevuto ne’ bozzi fino a ieri!!’

Accidenti a voleSsi senti’ quaRcheduno per forza!!!!

Che poi, come diceva i’ Mascetti: “Ma poi, è proprio obbligatorio essere qualcuno?”

Io, boh. Ma anche voi, mah.

Dario Dal Canto

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