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giovedì 28 marzo 2024

LA STORIA SIAMO NOI — il Blog di Mario Mannucci

Mario Mannucci

MARIO MANNUCCI - Giornalista e scrittore storico, racconta di Pontedera e della Valdera dai tempi antichi ai giorni nostri con un linguaggio comprensibile a tutti evidenziando "segreti", personaggi e storie che hanno caratterizzato il territorio

​Quando Calcinaia cambiò sponda

di Mario Mannucci - mercoledì 25 febbraio 2015 ore 20:49

Quando a metà del '500 Vicus Vitri, l'odierna Calcinaia, si ritrovò sulla riva destra dell'Arno dopo secoli e forse millenni di onorata permanenza su quella sinistra, la popolazione non la prese bene. A esempio, per andare a vendere e comprare all'emergente mercato di Pons ad Heram _ insomma Pontedera, anzi Pontadera _ bisognava bagnarsi i piedi in estate e pagare il passo di barca d'inverno, rischiando anche incidenti causati da buche o ondate. Soprattutto quando il fiume era in piena. 

Allora come ora, la gente 'raccolse firme' in calce a una protesta-petizione che spedì a Firenze, ai signori Granduchi Medici, per chiedere, visto che la colpa era loro, di esonerarli almeno dal pagamento del 'traghetto' (ce n'erano due, entrambi in corrispondenza degli attuali ponti verso Il Chiesino e alla Navetta). Ci vollero anni e insistenze ma alla lunga i calcinaioli la vinsero e non pagarono più il barcaiolo di turno. Poi, tra l'800 e il '900, arrivarono i ponti, all'inizio anch'essi a pagamento per cui bisognò rimettere le mani in tasca. 

Già, ma perché Calcinaia si trovò sulla riva opposta a quella dove era sempre stata? La sponda dove passava l'antica via da Pisa a Firenze (ora Tosco Romagnola) costruita dai romani e che ha fatto la fortuna di tutti i centri piccoli e grandi, Cascina, Pontedera, Empoli, attestato proprio su questa arteria. La 'colpa' fu proprio dei Medici che avendo ormai il dominio sull'intera toscana dettero mano a grandi opere, fra le quali spiccò l'eliminazione delle principali anse dell'Arno in modo da renderlo più diritto e più veloce da navigare. Insomma, una Fili-Pi-Li d'acqua. 

Del progetto generale fu incaricato, e chi se non Lui.., il grande Leonardo da Vinci (che addirittura propose un Arno bis, non realizzato, nella zona di Signa) e una delle anse eliminate dopo anni di lavori con chi sa quanti morti, fu quella che partendo da Pontedera portava il fiume a Bientina e a Vicopisano, dove c'era un importante porto sull'Arno, per poi rientrare nel tratto più diritto all'altezza di Fornacette e continuare il cammino verso Pisa e il mare. L'ansa dunque sparì, lasciando il vecchio corso sotto terra, e questo spiega il perché dei tanti laghi fra Calcinaia e Vico, ma controvoglia Vicus Vitri cambiò riva, anche se ottenne poi campagne anche su quella sinistra, oggi rione di Oltrarno. 

Mentre Pontedera non ha neanche un centimetro di terra sulla riva destra del più grande fiume toscano, emblema e spesso pericolo della regione di Dante - che combatté all'assedio di Caprona, poi raccontato nella sua Commedia, quando l'ansa dell'Arno tra Pontedera e Vico c'era ancora - ma soltanto un' Oltrera, quartiere peraltro molto cresciuto nell'ultimo secolo.

Mario Mannucci

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