Cronaca

Cadavere in spiaggia, la veritá nel dna

Domina l'ipotesi che il corpo ritrovato sulla spiaggia di Lacona sia del velista francese scomparso. La famiglia attende i risultati dei test genetici

Foto di archivio

Rimane ancora senza un nome il cadavere mutilato e portato dalle onde del mare lo scorso 11 Maggio sulla spiaggia di Lacona, all'isola d'Elba (leggi qui) ma l'ipotesi più accreditata è che si tratti del 63enne velista francese Philippe Bocket, scomparso nel Settembre 2020 mentre era a bordo della sua barca "Constance", dopo aver lanciato l'allarme perché stava imbarcando acqua al largo fra l'isola di Montecristo e l'Elba (vedi articoli correlati sotto).

Ma solo la comparazione del Dna di cui si attende l'esito potrà dare una risposta certa.

Philippe Bocket

Recentemente gli inquirenti hanno diffuso altre informazioni utili per la identificazione del cadavere. La statura della salma risulta essere di 1,80 metri, i capelli di colore castano (leggi qui).

C'è poi un altro elemento molto utile e cioè la marca del giubbotto impermeabile rosso che indossava la salma targata Waxx Industrieswinter.

Già dalle prime informazioni la famiglia di Philippe Bocket si era attivata presso l'ambasciata francese di Roma per chiedere che fosse possibile fare una comparazione fra il dna del familiare e quello del cadavere ritrovato sulla spiaggia di Lacona per la coincidenza di vari elementi e anche perché in effetti in linea d'aria l'isola di Montecristo si trova, seppur distante, davanti a Lacona.

Foto da Google Maps

Nel frattempo la figlia di Bocket ha fatto sapere che è in contatto con l'ambasciata ed è in attesa dei risultati della comparazione del Dna, dopo che sono state completate tutte le procedure previste per legge.

La barca su cui era a bordo Philippe Bocket

Riguardo poi agli ultimi dettagli emersi, la figlia di Bocket ha spiegato alla redazione di QUInews Elba che "non ha idea se il giubbotto indossato dalla salma di Lacona possa appartenere al padre o no". Ma anche il colore dei capelli porta al velista francese.

C'è però la testimonianza di una amica di famiglia che abita vicina all'uomo scomparso che ci ha detto: "Philippe aveva comprato un giubbotto come quello in un negozio vicino casa, i figli non possono saperlo perché abitano in un altra città e non si vedevano quotidianamente".

Tutte le informazioni fin qui emerse sembrano quindi portare al velista francese disperso in mare ma solo il risultato della comparazione del Dna potrà dare una risposta certa per dare un nome al cadavere e per eventualmente restituire la salma alla famiglia del velista francese disperso che da mesi vive nell'angoscia.