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Attualità martedì 15 febbraio 2022 ore 15:33

La Cna non si arrende alla Bolkestein

Foto di repertorio

La presidente regionale della Cna Balneari Piancastelli ha spiegato la linee dell'associazione che sarà presentata al Governo



LIVORNO — I balneari della Cna non intendono in alcun modo arrendersi alla direttiva Bolkestein e, grazie a un team di avvocati, sarà presentato al tavolo della trattativa con il Governo un memorandum per controbattere legalmente e con diritto alle delibere europee.

“Si tratta di uno strumento di grande rilievo e profondità – ha spiegato Ilaria Piancastelli, presidente regionale della Cna Balneari – che riprende tutto il percorso legale che riguarda questo settore, con le varie direttive che sono state emanate negli ultimi anni. Arricchito, però, anche da tutte le sentenze che d’altra parte, garantiscono i diritti fondamentali su cui è costituita l’Unione e che tutelano le nostre attività”.

La Cna ha quindi fornito gli strumenti al Governo per tutelare gli stabilimenti balneari del territorio nazionale.

“Con gli anni abbiamo aumentato la consapevolezza sul valore del nostro lavoro e sul contributo che abbiamo dato al Paese, che non è soltanto quantificabile con le proprietà immobiliari presenti sul demanio. – ha aggiunto Piancastelli – Il valore di uno stabilimento è dato da tantissimi fattori, primo fra tutti il grande lavoro fatto negli anni, a volte anche da un periodo lunghissimo, dalla fidelizzazione dei clienti, dalla qualità del servizio. Tutto questo ha creato il grande patrimonio che adesso provano a smantellare”.

L’associazione ritiene che siano le regole già presenti nella Comunità Europea che potranno contrastare la direttiva Bolkestein.

“Il Governo potrà farsi forza contando sulle leggi già esistenti – ha aggiunto la presidente regionale – sul diritto all’impresa, sulla non retroattività delle norme, il diritto all’aspettativa e altre ancora. Non si può pensare di applicare una direttiva escludendo i trattati europei già presenti che ci tutelano. Il nostro Paese avrebbe già dovuto andare in questa direzione quando l’Europa ha aperto le procedure di infrazione. Riteniamo che adesso, grazie anche al memorandum che dà gli spunti di diritto su cui lavorare, ci si possa contrapporre con molte più motivazioni valide alla salvaguardia della storicità e unicità delle nostre coste”.


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