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"Sotto la pelle" di Christiane von Korff

Christiane von Korff

Christiane von Korff, giornalista tedesca, ha scelto di vivere all'Elba continuando a lavorare a distanza. Il suo articolo uscito su Buecher Magazin



ISOLA D'ELBA — Christiane von Korff è una giornalista specializzata in letteratura, lavora per grandi case editrici tedesche, scrive recensioni e fa interviste ad autori di best seller, famosi sulla scena internazionale. Prima del Covid-19, - come segnala Angela Galli - viaggiava spesso; adesso, dal momento che risiede qui, ha deciso di lavorare da casa all’Elba e di fare le interviste dal suo computer con vista mare sul Golfo Stella. 

La rivista tedesca BÜCHER Magazin, le ha proposto, a inizio anno, di tenere una pagina, una rubrica letteraria, il filo conduttore scelto da Christiane è stata quello emotivo, storie che scuotono e l’ha intitolata Sotto la pelle.

Qui di seguito pubblichiamo il primo articolo uscito nel numero di Marzo-Aprile 2021.

"Anche questa storia, una storia vera, ha un legame profondo con questa isola. - commenta Angel Galli - La traduzione dal tedesco è di Andrea Sacerdoti, fratello di Giorgio".

L'articolo uscito su Buecher Magazin (Marzo-Aprile 2021)

Sotto la pelle 

di Christiane von Korff, in BÜCHER Magazin (Marzo-Aprile 2021):

"Ho conosciuto Andrea Sacerdoti in casa di amici all'Elba. Stavamo conversando piacevolmente quando improvvisamente ha detto: “Possiamo parlare anche in tedesco”. Quando gli ho chiesto dove avesse imparato la lingua, mi ha risposto semplicemente: “Da studente a Milano”. Una settimana dopo mi ha portato un libro. La copertina mostrava una foto in bianco e nero di una coppia elegante. I suoi genitori: Piero Sacerdoti e Ilse, nata Klein.

La storia della famiglia Klein di Colonia, i cui antenati risalgono alla metà del XVII Secolo, è quella dei tipici ebrei assimilati. L'emigrazione nei Paesi Bassi non li salvò. 

Solo Ilse sopravvisse al nazismo; si era rifugiata a Parigi già nel 1933. Dopo un breve internamento nel campo di Gurs, riesce a fuggire a Marsiglia con l'aiuto di Piero Sacerdoti, milanese. La coppia si sposa, dopo l'occupazione tedesca del sud della Francia si trasferisce a Nizza, e lì nel marzo 1943 nasce il figlio Giorgio; trascorrono l'estate nel Nord Italia, dopo l'occupazione tedesca riescono a fuggire in Svizzera.

Più di 100 lettere degli anni dal 1938 al 1945 costituiscono il nucleo del libro, che Ilse ha tenuto in una scatola per 60 anni.

Ho letto per due giorni e tre notti. E ho scritto ad Andrea una mail: “Grazie per questo toccante libro che ha pubblicato tuo fratello Giorgio. Già il titolo: "Se non ci rivedessimo ..." è così triste. Perché non c'è stato più nessun incontro. Assassinati ad Auschwitz, tuo nonno Siegmund e tuo zio Walter. Le lettere della tua famiglia sono profondamente toccanti, soprattutto perché ora sappiamo cosa è successo, mentre tua madre, quando ancora scriveva a suo padre e a suo fratello, nel 1944, non sapeva cosa significasse Auschwitz”.

Dal suo esilio in Svizzera, Ilse aveva inviato cartoline postali, foto e pacchi, all'“Arbeits-Lager Birkenau” (Campo di Lavoro Birkenau), le sue cartoline postali furono restituite al mittente - timbrate con l'aquila imperiale e la svastica e la scritta: «Il campo si rifiuta di accettarle. Ritornare al mittente».

Andrea mi ha invitato a casa sua a Fetovaia. Dalla terrazza di Villa Piero, che suo padre aveva costruito all'Elba come residenza estiva nel 1965, ci affacciamo sulla bella baia, dove sua madre si intratteneva spesso con le sue amiche italiane. La chiamavano sempre, mi dice, La tedesca. “Parlava italiano con un forte accento tedesco. Non parlava mai tedesco con noi ragazzi, ma ci ha fatto imparare la lingua. Abbiamo preso lezioni private e frequentato corsi estivi di lingua a Tegernsee".

Poco prima della sua deportazione, Siegmund scrisse a sua figlia: "Se non ci rivedessimo, cara Ilse, ricorda sempre che l'ode di Schiller inizia con "Alla gioia, bella scintilla divina" ma finisce con “saldo coraggio quando la sofferenza è grande!”.

Andrea è commosso dal fatto che suo nonno cercasse conforto nei classici tedeschi. Non aveva dimenticato la grande cultura tedesca, nemmeno nel suo viaggio in treno verso l’Est. Sulla sua terrazza con vista sulla baia dice: "Questo erano gli ebrei tedeschi, erano più tedeschi dei tedeschi".

Christiane von Korff è giornalista e scrittrice. Specializzata in interviste con personalità internazionali della cultura e della letteratura. Le piacerebbe che il libro curato da Giorgio Sacerdoti: “Nel caso non ci rivedessimo ... La famiglia di Siegmund Klein tra salvezza e sterminio – lettere dalla Germania, Francia, Paesi Bassi, Svizzera e Italia (1938-1945)” avesse una nuova edizione tedesca; la versione italiana con lo stesso titolo è stata pubblicata da Archinto editore, 2013, ed è disponibile". 


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