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Cronaca venerdì 16 maggio 2014 ore 19:11

"Sogno di una scuola normale", così i liceali a comuni e provincia

Poche righe rivolte alle istituzioni dai ragazzi dell'Isola d'Elba



ISOLA D'ELBA — Ecco la lettera lettera aperta che una classe liceale (la 2B scientifico, cioé studenti di 15-16 anni) ha scritto nell’ambito del progetto “Giovani sentinelle della legalità”, promosso dalla Fondazione Caponnetto in collaborazione con il Comune di Portoferraio. La lettera è stata prodotta usando parte del metodo di “scrittura collettiva” della scuola di Barbiana.

"Abbiamo un sogno!

Spesso si fa di tutto per non far nascere o per frenare i sogni dei giovani.

Ma noi insistiamo. Perché i sogni sono parte della vita e sostengono anche il nostro quotidiano impegno di studenti.

Vorremmo andare a scuola con grande piacere.

Ci interessa una scuola che non solo offra nozioni ma in cui tutto è capace di insegnare.

Anche gli spazi.

Sì, perché, che anche gli spazi insegnano, ce lo avete detto voi adulti, che decidete le sorti delle comunità che vi sono state affidate. Lo avete scritto nelle Linee guida ministeriali per la costruzione delle nuove scuole.

All’Elba non siamo cittadini di serie B!

Soffriamo per la situazione della sanità, dei trasporti, della giustizia. E per questo si sono levate le voci delle istituzioni e dei cittadini.

Soffriamo anche per la scuola.

Temiamo che sulla scuola non ci sia la dovuta attenzione.

Forse perché, oltre al personale che vi opera, essa riguarda bambini e adolescenti. E si sa, non è favorito il protagonismo dei giovani.

Anzi, su noi giovani sembra centrata solo l’attenzione di chi vuole guadagnare commercializzando, in modo legale e non.

Una società migliore non può affermarsi se cresce la sfiducia dei giovani nelle istituzioni e la loro incertezza verso il futuro.

Perciò, parlare di scuola – e di scuola “buona” – vuol dire coinvolgere una pluralità di argomenti.

Non vorremmo vergognarci della nostra scuola. Vorremmo essere felici di alzarci la mattina per andare a scuola, una VERA scuola. Una scuola che può essere presa seriamente. Non chiediamo tanto. Chiediamo la possibilità di studiare sul serio in ambienti adeguati e sicuri.

Desideriamo tutto quello che una GIUSTA scuola deve avere. Per essere liceali all’Elba.

Con aule moderne, spazi laboratoriali, individuali e di relax. Spazi facilmente accessibili anche ai disabili. Con servizi igienici adeguati, aree per le attività motorie e con spogliatoi. Con un’aula magna capiente e spazi anche all’aperto. Oltre alla biblioteca, la mensa e il locale di primo soccorso. Con impianti predisposti per il risparmio energetico, materiali colorati e possibilmente di provenienza locale. Con locali sicuri e dotati di arredi funzionali alla didattica moderna, collaborativa e multimediale.

Le parole di uno di noi esprimono sinteticamente quello che abbiamo voluto dire:

“Io vorrei una scuola, una scuola normale, una scuola in cui mi piacerebbe stare! Vorrei una scuola da sogno e vorrei che questa fosse la MIA scuola!”.

Ci sono piaciute le parole lette in “Lettera ad una professoressa” e ispirate dal grande educatore don Lorenzo Milani: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Uscirne tutti insieme è politica. Uscirne da soli è avarizia.”

E’ per questo che sentiamo di rivolgere un appello:

L’unione fa la forza.

I nostri sogni sono una cosa importante.

Se tutti cercassimo di impegnarci per lo stesso obiettivo, le cose cambierebbero in meglio.

E’ così che vogliamo concludere questa lettera aperta alle istituzioni e al territorio.

Servirà a qualcosa? Non servirà?

Comunque a noi è servito, per riflettere, per confrontarci, per esprimerci facendo sentire la nostra voce: anche questa è scuola, anche questa è formazione.

Gli studenti della 2B liceo scientifico “Foresi” (Portoferraio) – a.s. 2013/14"


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