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Politica lunedì 23 gennaio 2023 ore 14:02

"Ecco i motivi delle nostre dimissioni"

Braschi, Chiros e Cignoni, le tre ex consigliere della maggioranza Corsini, spiegano i motivi per cui hanno sfiduciato il sindaco



RIO — Ad una settimana dallo sospensione del Consiglio comunale di Rio, con le dimissioni di 9 consiglieri di maggioranza e minoranza, intervengono le tre ex consigliere comunali che facevano parte del gruppo di maggioranza, Rossana Braschi, Manuela Chiros e Simona Cignoni.

"La nostra decisione di rassegnare le dimissioni è stata dolorosa e sofferta,  ma inevitabile, considerato l’atteggiamento assunto dall’ex sindaco Corsini nel corso di tutto il periodo del mandato, ma particolarmente accentuato negli ultimi tempi. Quali consiglieri comunali abbiamo di volta in volta preso le distanze dall’azione amministrativa dell’ex sindaco, poiché lo stesso non ha mostrato di agire nell’interesse del Comune di Rio, nè tantomeno conformemente al programma elettorale, per cui i cittadini lo avevano e ci avevano votato", dichiarano le tre ex consigliere di maggioranza.

"Abbiamo sperato sino all’ultimo in un cambiamento di rotta, che non è arrivato: abbiamo prudentemente atteso l’ultimo scorcio di legislatura per assicurare fino alla fine la rappresentanza. - proseguono  Braschi, Chiros e Cignoni - I metodi utilizzati dall’ex sindaco non mostravano intenti di positiva collaborazione nell’interesse della cittadinanza, poiché lo stesso, sempre più spesso, intraprendeva azioni e decisioni, senza il nostro coinvolgimento: ci siamo trovati impossibilitati ad operare, venendo addirittura a conoscenza solo a consuntivo delle decisioni da altri intraprese. Le iniziative di qualunque genere non venivano discusse, né tantomeno condivise, ma solamente avallate dal sindaco: le periodiche riunioni del gruppo di maggioranza non sono mai state momento di confronto, ma solamente un resoconto da parte dell’ex sindaco delle sue autarchiche iniziative. Se qualcuno sollevava delle eccezioni veniva accusato di incompetenza e ricoperto di offese. Avremmo pure tollerato tale forma egocentrica di amministrare, se tale gestione autocelebrativa avesse prodotto dei risultati utili per la nostra comunità. Purtroppo così non è stato!"

"Questa forma egocentrica di amministrare non doveva (e non poteva) essere più tollerata: mai si è tenuto conto delle vere esigenze dell’intera comunità. - rimarcano le tre ex consigliere - Sulla questione della gestione del porto di Rio Marina, come in altra sede abbiamo scritto, sono state rilevate rilevanti criticità: l’elevato costo di ristrutturazione dei locali sottostanti la terrazza degli Spiazzi (tra l’altro, già oggetto di un prossimo intervento di risanamento e di riqualificazione, con spesa a completo carico del Comune di Rio), l’esiguo importo previsto per la concessione di tutti i Voltoni. Senza dimenticare le prescrizioni dall’Autorità di Sistema Portuale dell’Alto Tirreno, che abbiamo fatte nostre. Ed ancora, si voleva prevedere una concessione per trenta lunghi anni ad una sola società, con un piano economico del tutto insostenibile: non poteva essere acconsentito. Non solo non avremmo visto il porto rinnovato, ma addirittura ci saremmo trovati con un porto inefficiente".

"La prova vera ed inconfutabile di quello che abbiamo sostenuto l’ha fornita la stessa Società che, al primo batter d’ali, ha trovato il pretesto per abbandonare l’iniziativa, dimostrando che il piano immaginato dall’ex sindaco era insostenibile", spiegano le tre ex consigliere di Rio.

"E’ vero, dovevamo dimetterci molto prima, così si evitava la realizzazione di opere ad oggi non completate (il rifacimento della pavimentazione in via Salita Bellavista a Cavo, dove tra le altre opere, non si è prevista l’illuminazione pubblica; - aggiungono - la ristrutturazione dei locali che ospitano la biblioteca comunale a Rio Marina, a tutt’oggi area di cantiere; la realizzazione del campo da padel a Rio nell’Elba, nonostante il frettoloso inizio lavori nel periodo estivo, ed altro ancora) oppure mal eseguite, come ad esempio (uno su tutti) la riqualificazione dell’area ludico-sportiva a Cavo, a tutt’oggi non completata e quasi inutilizzabile. Non dimenticando la mancata approvazione del Piano Strutturale, per il quale si è evitato il coinvolgimento dei consiglieri comunali e, ancor più grave, della cittadinanza, portata a conoscenza dello strumento urbanistico solamente con una teatrale presentazione nel mese di giugno scorso, con la successiva adozione ben quattro mesi dopo (!); la mancata progettazione dell’area da adibire ad elisoccorso, sempre posticipata per futili motivi; il mancato avvio del procedimento del Piano Operativo, congelando di fatto l’attività edilizia su gran parte del territorio (in particolare su Rio nell’Elba) e non potendo così contare sulle previsioni di bilancio delle entrate relative agli oneri concessori; la mancata approvazione della così detta variante termale, oggetto di proclami altrettanto scenografici, ma di fatto, “un buco nell’acqua” (per rimanere in tema), con una previsione urbanistica riduttiva; la mancata realizzazione delle sedi operative delle principali Associazioni di volontariato, presenti sul territorio; il mancato inizio dei lavori di riqualificazione della Terrazza degli Spiazzi (ritardo dovuto alla precedente assegnazione delle opere da eseguire), con le conseguenze che possiamo immaginare, pensando ad un cantiere in quell’area nel periodo estivo; senza dimenticare la mancata realizzazione del parcheggio pubblico in via Manzoni al Cavo, ora non più possibile dopo l’adozione del Piano Strutturale; ed infine la mancata realizzazione della struttura da adibire a magazzino, spogliatoi e servizi igienici per gli operai dipendenti del Comune".

"Qualcuno ha scritto che siamo delle “ribelli”, mentre altri hanno scritto che abbiamo tradito l’ex sindaco: - dichiarano le tre ex consigliere - in realtà siamo noi e la cittadinanza ad essere stati traditi. I fatti dicono che, in realtà, è il Corsini ad avere tradito e fallito. D’altra parte sin dall’inizio del percorso amministrativo si erano avuti i primi segnali, con la consegna da parte del compianto Tino Mondellini delle deleghe a lui assegnate. Per poi giungere al “passaggio” al gruppo di minoranza da parte di Fortunati e Battaglia, sino ad arrivare ai giorni nostri: ben SEI degli OTTO consiglieri eletti non hanno condiviso il modo di amministrare imposto dall’ex sindaco Corsini".

"Con la venuta del Commissario Prefettizio, Dott. Girolamo Bonfissuto, la parentesi egemonica del Corsini si è definitivamente conclusa. Da parte nostra, per qualunque chiarimento ci venga richiesto, siamo a disposizione del Commissario Prefettizio e, ancora di più, della nostra gente, sicure che, in questo breve periodo, il Dott. Bonfissuto governerà in modo democratico, intraprendendo tutte le azioni che riterrà necessarie, nel solo ed unico interesse della popolazione di RIO, con la speranza (anzi, la certezza) che il prossimo sindaco del Comune di RIO abbia a cuore solo la nostra terra e la sua gente, dialogando quotidianamente con le persone, senza protagonismi e trascurando di apparire sulle prime pagine dei giornali o sui social", concludono Braschi, Chiros e Cignoni.


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