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Cronaca venerdì 08 maggio 2015 ore 17:19

Quattro etti di droga sequestrati dai Carabinieri

Un'operazione antiidroga dei carabinieri di Campo e Portoferraio porta all'arresto di due tunisini e al sequestro di quattro etti di stupefacenti



CAMPO NELL'ELBA — L’attenzione dei carabinieri della Stazione di Campo Elba si è focalizzata, per qualche giorno, su una zona isolata tra la frazione di Procchio, del comune marcianese e la frazione de La Pila, di Campo nell’Elba, teatro di alcuni movimenti sospetti e frequentazioni apparentemente non motivate.

L’intuito investigativo e la pazienza hanno, in poco tempo, dato ragione all’Arma di via Pietri, consentendo, nella serata di ieri (giovedì 7 maggio, ndr) il recupero e il sequestro di diversi etti di hashish, di due dosi di cocaina e l’arresto di due stranieri.

Oltre ai quattro panetti della citata sostanza vietata, il blitz, eseguito dai militari campesi con la collaborazione dell’Aliquota Operativa portoferraiese e della Stazione di Marciana Marina, ha consentito di rinvenire, in un’abitazione, anche un bilancino elettronico e un coltello con evidenti tracce della resina proibita: importanti fonti di prova per avvalorare la tesi accusatoria di una detenzione di droga ai fini di spaccio contestata ai due indagati.

I due, di 42 e 34 anni, entrambi disoccupati, tunisini, da tempo dimoranti sull’isola, cui è stato attribuito, in fase pre-cautelare, considerata la loro convivenza, un illecito possesso di stupefacente, in concorso, che va ben oltre i limiti del consumo personale.

Scattate le manette i due stranieri, dopo le formalità di rito, sono stati sottoposti, per la nottata, alla misura degli arresti domiciliari che dopo la conseguente convalida dell’atto restrittivo, svolta stamani presso il Tribunale di Livorno, si è tramutata, per uno solo di loro, già noto alle Forze dell’ordine, nell’obbligo di presentarsi quotidianamente alla stazione carabinieri, fino al termine dello svolgimento del processo. 

In questo, svolto con rito direttissimo, si dovrà tener conto delle dichiarazioni del più grande dei due arrestati, che in udienza di convalida si è spontaneamente addossato l’intera responsabilità del fatto.


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