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Attualità giovedì 24 maggio 2018 ore 07:45

Uno studio pilota nella residenza assistita elbana

La RSA di Portoferraio

​Al via il progetto "la Buona Cura", per la qualità e sicurezza delle cure in RSA. Tre le strutture selezionate per lo studio pilota della Regione



PORTOFERRAIO — Come mettere in luce la buona cura dell’anziano, a partire dallo studio delle relazioni tra gli operatori, le persone assistite e le famiglie nell’ambiente della RSA. Il progetto, promosso dal Centro Criticità Relazionali e dal Centro GRC della Regione Toscana, entra nel vivo a partire dal mese di giugno 2018 in un piccolo campione di strutture nel territorio della nostra Azienda.

Alla presenza della direttrice dei Servizi Sociali Laura Brizzi e del direttore della struttura Sicurezza del Paziente Tommaso Bellandi, in occasione di un incontro tenutosi nei giorni scorsi a Livorno il gruppo di lavoro regionale ha illustrato il progetto ai direttori di zona ed ai rappresentanti delle tre RSA selezionate per lo studio pilota dalla Regione, a partire da criteri stabiliti dall’Agenzia Regionale di Sanità.

Le RSA Santa Chiara di Volterra, Coteto di Livorno e Casa Del Duca di Portoferraio hanno accolto l’invito, manifestando interesse a lavorare in particolare sul tema della sicurezza e su come gestire in modo costruttivo le possibili criticità interne alle strutture e nelle relazioni tra queste ed i servizi sanitari territoriali ed ospedalieri.

Nel corso dell’incontro propedeutico all’avvio dell’iniziativa sono stati particolarmente apprezzati gli interventi di Emanuele Baroni del CRCR, di Francesca Ierardi di ARS e di Manlio Matera, presidente della sezione toscana dell’Associazione Italiana Malati di Alzheimer (AIMA), che hanno rappresentato le varie anime del progetto: psicosociale, ergonomica e centrata sulla persona. Il progetto prevede una ricerca-azione con un intervento interprofessionale volto a fare emergere le risorse interne alla struttura ed alla comunità di cui fa parte, su cui sviluppare e costruire attività volte al miglioramento integrato del benessere degli operatori e delle persone assistite, attualizzando le dimensioni della qualità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella prospettiva della community care.

Si tratta di un progetto originale che si affianca agli impegni istituzionali dell’Azienda e delle strutture socio-sanitarie previsti dalle normative su autorizzazione ed accreditamento, anch’esse in fase di sviluppo per cogliere le sfide dell’invecchiamento della popolazione e della crescita dei bisogni di buona cura per gli anziani.


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