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Cultura venerdì 07 aprile 2017 ore 09:45
La didattica digitale all'ITCG Cerboni

Corso di formazione per i docenti dell’ITCG Cerboni, si sono confrontati sulle Nuove didattiche e il Piano Nazionale per la Scuola Digitale
PORTOFERRAIO — Nell’era della comunicazione digitale è necessario interrogarsi per capire quale sia il ruolo della scuola nel processo di educazione dei giovani e in che modo porsi di fronte al sapere via web.
La riflessione è stata stimolata dall’intervento del prof. Mannucci dell’Università di Firenze che ha portato i docenti a valutare le nuove metodologie didattiche che stanno prendendo piede anche in Italia e a ragionare su quanto indicato dal PSND.
Questo documento, presentato il 27 ottobre 2015 dall’allora ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, punta ad introdurre le nuove tecnologie nelle scuole, ma anche a diffondere l’idea dell’apprendimento permanente e a far emergere il concetto di scuola come spazio di apprendimento virtuale oltre che luogo fisico.
"Ad essere particolarmente rivoluzionari - spiega Manuela Mereu docente di Tedesco presso l'ITCG Cerboni - si potrebbe sperimentare proponendo una didattica che non parte dall’esposizione dei contenuti, ma indica agli studenti dei problemi da risolvere e favorisce l’uso delle nuove tecnologie in classe.
Oppure ci si potrebbe cimentare nella narrazione affidata agli strumenti digitali, come le apps, e realizzare un racconto con molteplici elementi di vario formato (immagini, video, testi, mappe, ecc.).
Ancora si possono nominare la Stampa 3D, il BYOD (Bring Your Own Device) che permette l’utilizzo dei dispositivi elettronici personali durante e per le attività didattiche, il Fab Lab e gli atelier creativi.
Insomma il mondo digitale propone degli strumenti accattivanti e chiede di entrare dentro la scuola per poter essere utile all’istruzione dei giovani di oggi che già conoscono tali tecnologie e potrebbero, in questo modo, sentirsi più partecipi del loro apprendimento e raggiungere meglio i nuovi obiettivi di insegnamento".
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