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Attualità martedì 18 settembre 2018 ore 10:32

​I temi chiave nel discorso di Mattarella all'Elba

Il Presidente della Repubblica incontra il sindaco di Portoferraio

Inclusione, diritto allo studio, sicurezza e collaborazione, principi alla base della scuola e di una sana democrazia. Ma anche insularità



PORTOFERRAIO — Al di là del discorso sulla scuola e sul suo ruolo educativo, dalle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono emersi anche alcuni temi chiave di stretta attualità, che ogni giorno trovano spazio nella cronaca quotidiana. Il primo da sottolineare è quello del razzismo e dell'inclusione, in una fase politica delicata con spinte all'intolleranza, accentuate dalla difficile gestione dei migranti che giungono in Italia, fuggendo spesso da situazioni di guerra o di estrema povertà.

La scuola – ha infatti detto il Presidente- è anche una cartina al tornasole, un barometro della nostra concreta condizione di giustizia, di libertà, di uguaglianza tra le persone”.

Non a caso infatti Mattarella ha sottolineato che esattamente 70 anni fa, nel 1938, in Italia, fu lo Stato a emarginare le persone, con l'emanazione delle Leggi razziali che colpirono alunni e insegnanti ebrei attraverso un vero e proprio “razzismo di Stato”. Un monito affinché la scuola sia inclusiva, ricordando anche l'esperienza traumatica vissuta dalla senatrice Liliana Segre e da molte altre persone come lei.

Questa – ha proseguito Mattarella - è una lezione che non dobbiamo mai dimenticare. La scuola deve unire e non dividere o segregare. La scuola deve moltiplicare le opportunità, non ridurle. La scuola deve generare amicizia, solidarietà, responsabilità e mai seminare odio, rancore, volontà di sopraffazione, discriminazioni di qualunque genere”.

Altro tema quello della dispersione scolastica e del diritto universale allo studio, considerando che è necessario “contrastare il circolo vizioso tra povertà economica e povertà educativa”.

La scuola – ha sottolineato il Presidente- non può rinunciare a essere un motore di mobilità sociale. Una scuola che funziona bene può aiutare il Paese a togliersi le ingessature”. Di qui il forte richiamo al progresso civile della società, possibile solo grazie ad una scuola sana e aperta. Ma la scuola deve essere anche luogo di sicurezza, perciò l'invito del Presidente della Repubblica a Parlamento e Governo affinché si attivino per realizzare pienamente questo obiettivo non rinviabile.

Altro tema chiave è stato quello dei pericoli del web e della rete, strumenti positivi che servono per diffondere la conoscenza ma che hanno anche lati oscuri, che possono diventare trappola mortale per i giovani e sui quali è fondamentale la guida degli adulti, che devono trovare il modo di accompagnare i giovani.

Non è accettabile- ha detto Mattarella- che un ragazzo di quattordici anni muoia in conseguenza di un’emulazione in un gioco perverso in chat. Sono vicino al profondo dolore della famiglia del giovane Igor Maj per questa morte assurda e crudele. Dobbiamo chiederci che cosa va fatto per evitare tragedie di questo genere. Le fragilità dei nostri giovani devono poter essere accompagnate e sostenute, poste al riparo da insidie gravi, talvolta mortali, veicolate sulla rete. Le famiglie non possono essere lasciate sole in questa opera. La scuola può far molto per aiutarli”.

Mattarella ha inoltre ricordato che la scuola italiana, nonostante i suoi problemi, sa anche formare persone eccellenti, sottolineando come tanti talenti italiani nel mondo ottengano continuamente successi nella ricerca, come è avvenuto recentemente con la medaglia Fields, assegnata ad Alessio Figalli, giovane docente di matematica a Zurigo.

Il discorso del presidente Mattarella è stato costellato da un continuo richiamo ai principali valori della Costituzione della Repubblica italiana, sulla quale è fondata la nostra società democratica, connettendoli a esempi concreti della vita quotidiana e ai problemi emergenti, invitando cittadini e istituzioni a collaborare per renderli pienamente attuati.

In tutto questo, ha trovato spazio anche un importante riferimento alle condizioni di insularità alle quali sono sottoposti i cittadini delle piccole isole. A loro un importante riferimento da parte del Presidente, che evidentemente ha tenuto conto dei contenuti della lettera aperta che gli ha inviato il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari. "Lo Stato dovrà essere più presente, l'Italia è una sola e tutti i suoi cittadini hanno gli stessi diritti", ha detto Sergio Mattarella in un passaggio del suo discorso che non è passato inosservato ai cittadino dell'isola d'Elba.


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