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Attualità sabato 08 luglio 2017 ore 19:59
Domenico Starnone vince il Premio Letterario Elba
Il romanzo "Scherzetto" premiato dalla giuria letteraria presieduta dal professor Alberto Brandani
PORTOFERRAIO — Domenico Starnone con il suo romanzo dal titolo "Scherzetto” è il vincitore del 45esimo Premio Internazionale Isola d'Elba Brignetti ". La proclamazione è stata fatta nella mattinata di sabato 8 luglio dalla giuria letteraria del premio letterario.
Il romanzo di Starnone si collega alle sue opere precedenti, sviluppando una strategia letteraria in progress, lucida e di ampio respiro. E' il nuovo capitolo di una drammaturgia delle dinamiche familiari che lo scrittore napoletano ha avviato da anni nel segno di una spietata, ironica e dolente capacità d'analisi e di autoanalisi. Di scena un nonno, affermato illustratore settantenne, che vive da molti anni a Milano e che viene richiamato a Napoli per accudire il nipote Mario di quattro anni, in assenza dei genitori impegnati in un convegno. Nell'arco di settantadue ore questo bambino, precocemente adulto e affettuosamente implacabile nella sua logica pragmatica, finisce per mettere il nonno a confronto con i suoi fantasmi: quelli degli anni di formazione e di un difficile passato famigliare; quelli di un racconto di Henry James che deve illustrare; ma soprattutto finisce per sgretolare le certezze che lo avevano sempre accompagnato e come imbozzolato della sua pratica artistica.
Come ha osservato Ernesto Ferrero "Lo spazio claustrofobico dell'appartamento diventa il laboratorio teatrale di un moderno 'De Senectute', che della vecchiaia esplora tutte le fragilità".
"Starnone continua a scavare nello sfarinamento di una borghesia colta ed invecchiata nei suoi fantasmi e nelle sue incertezze - afferma il presidente di giuria Alberto Brandani - Con questo autore si conferma l'alto livello dei vincitori di un premio che Geno Pampaloni volle austero e silente. Austero è rimasto nella discrezione dei suoi giurati, nella sobrietà delle sue manifestazioni esteriori. Il silente rimanda alla solitudine che, in tempi di una falsa e superficiale socialità digitale, accompagna il lettore nella sua insostituibile funzione di interprete del testo, in senso musicale".
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