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Attualità mercoledì 25 febbraio 2015 ore 16:19

Fusione di Comuni, ora c'è l'incentivo

In Consiglio regionale passa la legge sul riordino delle Province e fra le molte novità incentivi in denaro ai piccoli comuni che si fonderanno



FIRENZE — Con il via libera da parte del consiglio regionale, la Toscana è la prima regione in Italia a varare compiutamente il riordino delle Province. Funzioni e personale, secondo la legge scritta dalla giunta, verranno redistribuite ora a Comuni, Città Metropolitana e soprattutto alla Regione. 

Formazione, agricoltura e difesa del suolo sono tra le competenze di cui la Regione tornerà ad occuparsi direttamente. Si occuperà anche di caccia e pesca. Avrà competenze in materia di rifiuti, difesa del suolo, tutela della qualità dell'aria e delle acqua. Si occuperà ancora di inquinamento acustico ed energia, dell'osservatorio sociale e delle autorizzazioni come Aia, Vas, Via e Aia. Il Genio Civile sarà presente nei territori e competente per progettazione, manutenzione e polizia idraulica. Quanto alle strade regionali, progettazione e realizzazione di opere strategiche saranno regionali mentre la manutenzione rimarrà alle Province. 

Ma perché il sistema funzioni al meglio, occorrerà gestire sempre più funzioni in modo associato: questione dirimente per i prossimi anni, un'altra vera sfida. "Incentiveremo le unioni più forti e le fusioni di Comuni più strutturate - dice l'assessore al personale Vittorio Bugli - sono previsti premi crescenti per le unioni e fusioni con almeno cinquemila, diecimila e quindicimila abitanti".

"Si apre – ripete in aula – la stagione dell'indispensabilità del governo associato di funzioni: se prima era una scelta volontaria ora diventa qualcosa di impossibile da evitare".

Una questione forse minoritaria rispetto al grande impatto regionale delle altre previsioni ma che ha, sulla realtà elbana, un impatto importante: non è lontano il ricordo del referendum sul Comune unico e da più parti si è tornati a parlare della fusione delle due Rio.

Ecco quindi come saranno incentivate le fusioni fra i piccoli comuni: 250mila euro andranno ad ogni Comune che si fonderà fino ad un massimo di un milione di euro (nel caso delle due Rio sarebbe mezzo milione, per esempio). Ma l'incentivo è strutturato per aumentare il più possibile il formarsi di comuni con maggiore popolazione. Se il nuovo comune che si viene a formare dopo la fusione rimane sotto i 5mila abitanti, dopo un anno il contributo viene infatti dimezzato.

Per contro se il comune risultante dalla fusione supera la soglia dei 10mila abitanti ecco che il "premio" viene aumentato del 30% mentre se supera i 15mila abitanti viene aumentato del 60% ma questi premi aggiuntivi sono validi se il referendum sulla fusione viene effettuato dopo il 30 giugno 2015 e la fine dell'anno.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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