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Attualità mercoledì 15 luglio 2015 ore 11:13

Diportisti, quando il privilegio diventa sopruso

Ospitiamo una lettera firmata per mettere sotto i riflettori un'abitudine da condannare: ormeggiare a pochi metri dalla spiaggia diventa prepotenza



CAMPO NELL'ELBA — L'Elba ha quasi 200 spiagge, molte delle quali sono piccole calette raggiungibili solo via mare. Una ricchezza e un tesoro che offriamo volentieri ai fortunati possessori di natanti che possono godere di piccoli gioielli naturali in pace e tranquillità. Alcune di queste sono raggiungibili anche a piedi attraverso piccoli ed impervi sentieri, trovarci una decina di persone alla volta è già tanto.

Chi può godere di questo privilegio non deve tuttavia sconfinare nel sopruso ed è quello che un lettrice ci segnala: barche ormeggiate a pochi metri dalla battigia che impediscono ai pochi bagnanti di godere altrettanto del mare e della natura elbana.

Un'abitudine da condannare, un comportamento da stigmatizzare perchè quella bellezza va condivisa e il censo non concede privilegi.

"Gentile redazione,vi scrivo per segnalarvi un problema, a mio dire piuttosto serio, che ogni anno mi trovo a dover affrontare. Adoro l'Elba e da diversi anni a questa parte vengo lì a trascorrere le mie vacanze. Amo i profumi, i colori e tutto ciò che di unico si può trovare solo all'Elba. 

Mi piace svegliarmi la mattina, sentire da dove tira il vento e decidere quale spiaggia andare ad esplorare: sono così tante, talmente diverse che ancora non sono riuscita a vederle tutte. Non mi fa paura affrontare una sentiero a piedi, a volte anche ripido e difficoltoso tanto poi sono certa di esserne ripagata da ciò che la natura mi offrirà alla fine. 

Purtroppo molto spesso vengo scoraggiata da ben altro: la maleducazione dei numerosi diportisti che affollano soprattutto la spiaggette più impervie da raggiungere via terra. Mi sono trovata spesso in situazioni spiacevoli nonché pericolose in quanto la stragrande maggioranza di questi arriva a motore acceso fino a riva fregandosene delle regole e mettendo in pericolo i seppur pochi bagnanti. 

Ho intrapreso un sentiero di circa un'ora per raggiungere la spiaggia di calamita per poi trovarmi a dover condividere il bagnasciuga con barche e gommoni, ho rischiato di essere messa sotto nella spiaggia di Lamaia mentre facevo snorkling sotto costa, per non parlare della spiaggia di Buzzancone: qui il golfo è spesso completamente chiuso dalla fila di barche parcheggiate a pochi metri da riva. 

Chiaramente non credo che sia responsabilità di qualcuno dell'isola la completa inciviltà e maleducazione dei diportisti ( come il "signore" che nella spiaggia di Fonza, nonostante ci fossero appena quattro ombrelloni, ha parcheggiato la sua barca esattamente davanti a noi piantando poi lui il suo ombrellone più lontano per non essere disturbato dalla sua barca), ma ciò che in tutto questo ho notato è la totale mancanza di controlli

Ora io molte volte decido di rinunciare alla mia giornata di sole in una spiaggia più appartata poiché rischia di diventare molto più stressante che cercarsi un posto nelle spiagge più note ma dove almeno c'è un bagnino che evita certe situazioni. Ritengo però che sia un vero peccato, per chi come me non possiede una barca, nonché molto pericoloso in quanto molte volte mi sono ritrovata a vedere bagnanti sfiorati da barche col motore acceso. Spero che si inizino a fare controlli più severi e prendere adeguati provvedimenti per evitare tali comportamenti, magari prima che qualcuno si faccia male....

Elisa"

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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