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Attualità sabato 05 settembre 2020 ore 21:00

Voli sull'Elba, prime impressioni sulla stagione

In volo sull'Elba
Foto di: Silver Air

Nell'intervista su QUInews a Maurizio Furio, responsabile di Silver Air per le relazioni con l'Elba, il punto su stagione in corso e prospettive



CAMPO NELL'ELBA — La ripresa dei voli sull'Elba, grazie all'aggiudicazione del bando per la continuità territoriale da parte di Silver Air, era partita sotto i migliori auspici, in previsione della stagione turistica 2020 che si annunciava molto promettente. Invece, a causa dell'emergenza Covid-19, anche i collegamenti aerei hanno subito lo stop del lockdown, proprio a meno di una settimana dalla ripartenza dei voli sull'Elba, avvenuta il 2 Marzo 2020, dopo uno stop dal novembre 2017. Il 25 maggio però sono ripartiti i collegamenti aerei con Pisa e Firenze e il 12 giugno quelli su Milano (vedi gli articoli correlati sotto).

Per fare il punto su come è andata questa stagione estiva non ancora conclusa abbiamo intervistato Maurizio Furio, responsabile di Silver Air per le relazioni con l'Isola d'Elba.

Avete già fatto un primo bilancio con tanto di dati per la stagione estiva 2020?

“No, dobbiamo ancora aspettare per una valutazione statistica complessiva della stagione turistica, dato che la stagione non è ancora conclusa e che il mese di settembre sarà determinante, visto che proprio a settembre abbiamo riaperto anche i collegamenti aerei con Lugano. Quindi ci riserviamo di fare un bilancio più preciso e dettagliato comunque più avanti, almeno dopo la fine di settembre”.

Il vettore Let 410 di Silver Air all'aeroporto di Lugano

Ma già nel periodo che va dalla ripartenza dei voli ad oggi una prima valutazione è possibile farla?

“Certamente è stata una stagione molto complessa anche se abbiamo avuto un recupero importante da inizio agosto e che ha ulteriori possibilità di migliorare. Il problema principale riguarda il fatto che negli aeroporti arrivano pochi voli dall'estero e quindi mancano il turismo internazionale degli anni passati. Per quanto riguarda i collegamenti con Milano invece sono andati molto bene grazie a residenti o proprietari di seconde case all'Elba che sono un buon numero. Per Milano con i numeri siamo arrivati ai livelli pre-Covid. Durante il primo mese dalla ripresa dei voli, il 25 maggio, per circa un mese eravamo solo noi come compagnia aerea ad essere presenti sugli scali di Pisa e Firenze. Poi dopo la riapertura dei confini, da luglio le cose sono un po' cambiate”.

Per quanto riguarda invece i collegamenti con Pisa e Firenze?

“Diciamo che Pisa e Firenze sono prevalentemente usati a servizio dei residenti elbani, in base alla convenzione sulla continuità territoriale. Per implementare i passeggeri è necessaria una componente turistica che però al momento risulta assente. Per Firenze abbiamo avuto una crescita dei numeri inferiore alle aspettative ma siamo molto vicini a raggiungerle. Su Pisa invece siamo molto indietro con i numeri del traffico passeggeri rispetto al passato. Questo perché molti voli internazionali che facevano rotta su Pisa non ci sono. Mancano inoltre i voli low coast del turismo internazionale”.

Come vede la situazione in prospettiva?

“Intanto bisognerà capire quali compagnie continueranno ad effettuare i voli, anche per sapere come organizzarsi in vista della prossima stagione dal punto di vista della promozione. Gli effetti della crisi sulle compagnie aeree in seguito alla pandemia probabilmente si vedranno più avanti. Certo si vede un lento ritorno alla normalità ma bisogna capire come sarà possibile ripartire. E bisognerà capire quali saranno i flussi turistici aerei post-Covid con gli effetti della crisi economica”.

A bordo dell'aereo di Silver Air usato per i collegamenti sull'Elba

Alla ripartenza dei voli inizialmente, per le norme anti-Covid, avete parlato di 10 posti al massimo sul vostro vettore per i passeggeri, poi qualcosa è cambiato?

“Si, siamo poi riusciti anche a viaggiare con tutti i posti completi. Al massimo il vettore può ospitare 15 passeggeri. La disposizione dei sedili e il tipo di aerazione sul nostro vettore sono tali da consentire la sicurezza, anche se un rischio zero, come per ogni altra situazione, non esiste mai. A bordo i passeggeri devono indossare la mascherina per tutta la durata del viaggio ma ci siamo anche attrezzati anche con visiere nei casi in cui ci fossero problemi o situazioni di rischio, come per esempio, nel caso che a bordo ci sia qualcuno che per motivi certificati di salute non possa indossare la mascherina. Ovviamente prima di salire a bordo è necessario sottoporsi alla misurazione della temperatura, sanificarsi le mani e indossare la mascherina. Ogni passeggero sale a bordo singolarmente e ci sono sempre più operatori a seguire le procedure di imbarco. Sul posto sono sempre presenti anche le forze dell'ordine. A questo proposito, devo dire che il mezzo più sicuro per viaggiare in questo momento è l'aereo per tutte le precauzioni prese e perché c'è un tracciamento con identificazione di tutte le persone che salgono a bordo, a differenza di altri mezzi di trasporto. Poi avendo al massimo 15 passeggeri per volta la situazione è comunque controllabile e gestibile, anche se qualcuno ha provato a salire a bordo senza mascherina ma è stato subito bloccato. La regola è che se si vuole salire sull'aereo la mascherina è obbligatoria, l'alternativa è rimanere a terra”.

Valentina Caffieri
© Riproduzione riservata


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