Attualità mercoledì 11 gennaio 2017 ore 17:00
"I miei figli cresciuti qui pagano come turisti"

Ospitiamo la lettera di una madre elbana che illustra il paradosso dei propri figli, cresciuti all'Elba, ma considerati turisti alla biglietteria
CAMPO NELL'ELBA — "Buongiorno vorrei sottoporre quanto segue all’attenzione di chi si occupa dei traghetti e dei loro costi.
Io abito e lavoro all’isola d’Elba da 25 anni, ho cresciuto sull’isola ben 3 figli che hanno studiato, lavorato, votato sull’isola. Abbiamo una casa di nostra proprietà, dico nostra perché è della famiglia intera, nel comune di Campo nell’Elba.
Ora due dei miei figli una volta diplomati e laureati sono dovuti andare a vivere all’estero perché lavoro ben si sa ce ne è poco e all’elba ancora meno, salvo fare le stagioni e poco più. Sono iscritti nel Comune di Campo come AIRE (il registro degli italiani residenti all'estero, ndr).
Quando vengono a trovarmi, e di solito si tratta nelle feste comandate e per un periodo di solito breve durante la stagione estiva se possono, sono, al momento dell’acquisto del biglietto considerati turisti con quello che vuol dire a livello di costi, ora avranno in aggiunta anche la tassa di sbarco maggiorata e il biglietto ancora maggiorato a causa iva 5%.
Ho chiesto sia a Toremar-Moby che Blunavy se potevano almeno essere considerati come turisti seconda casa: no se non esibiscono un documento di proprietà di almeno una casa. Ma se l’avessero avuta loro personale, forse potevano non andare a lavorare all’estero o erano più ricchi e forse era meno gravoso il costo del biglietto per loro, una casa comunque ce l’hanno è la nostra di tutti e 5.
Anche chi viene qui seppur saltuariamente, ma per lavoro, ha uno sgravio sul costo del biglietto. Altra opzione l’essere nativi elbani, no i miei non lo sono, una è arrivata ad 1 anno, gli altri chi a 6 chi a 11, ma sono cresciuti qui, hanno la famiglia qui, hanno la loro casa qui, hanno una carta di identità del Comune di Campo Elba, ma dietro c’è scritto AIRE e dunque non sono altro che stranieri.
Io non penso di essere unica in questa situazione e mi chiedo come sia possibile in una terra di emigrazione come è sicuramente e storicamente l’Elba cancellare chi ha vissuto ed è cresciuto e viene qui perché è qui che ha fatto le amicizie ed è qui che ha gli affetti, non viene per turismo, anzi forse per turismo andrebbe altrove, viene qui a trovare i genitori e a incontrarsi in occasioni festive, quando il costo del biglietto incrementa con fratelli e amici.
Peccato, o si comprano una casa e ne dubito ad oggi, o se campano del loro lavoro smetteranno prima o poi di venire o ci penseranno prima di farlo. Forse solo la compagnia aerea li considera ricongiungimento familiare e considera uno sconto per loro.
Grazie Marina Senise"
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