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Attualità domenica 28 giugno 2020 ore 11:05

Tartarughe marine, "pulire le spiagge più tardi"

Tartaruga marina sulla spiaggia di Marina di Campo

Legambiente chiede ai Comuni maggiore attenzione a quelle spiagge sabbiose che potrebbero essere scelte dalle tartarughe marine per nidificare



ISOLA D'ELBA — Dove sono finite le "spiagge amiche delle tartarughe marine" dell'isola d'Elba? A porre l'interrogativo è Legambiente Arcipelago toscano che già nei giorni scorsi aveva segnalato la disattenzione ad alcune spiagge sabbiose elbane che potrebbero essere scelte dalle tartarughe marine per nidificare ma che vengono pulite con le ruspe, cancellando così le tracce e le eventuali uova deposte (vedi gli articoli correlati).

A questo proposito Legambiente in accordo con il Parco nazionale Arcipelago toscano ha organizzato un servizio di monitoraggio delle spiagge per scovare eventuali tracce delle tartarughe marine, servizio che viene svolto all'alba da alcune volontarie sulle principali spiagge sabbiose elbane.

Riguardo alla probabilità che anche il 2020 sia un anno felice per la deposizione e la nascita della tartarughe marine all'Elba, Legambiente ricorda la nascita delle tartarughe nel 2017 sulla spiaggia di Marina di Campo e nel 2018 sulla spiaggia di Straccoligno, a Capoliveri.

"La spettacolare schiusa avvenuta in pieno giorno, in mezzo agli ombrelloni e ai bagnant , nell'agosto 2018 sulla spiaggia di Straccoligno, nel Comune di Capoliveri, - dichiara Legambiente - e le numerose nidificazioni avvenute nel 2019 sulla costa toscana – e la prima del 2020 - confermano il fatto che una deposizione di uova di tartaruga marina su una delle nostre spiagge non è più da considerarsi un’ipotesi eccezionale".

"E' quindi un dovere di tutti, della Regione, delle Amministrazioni Comunali, degli operatori delle spiagge, delle associazioni ambientaliste, dei turisti, rendere le spiagge accoglienti alle tartarughe marine. Sembra che però questo senso del dovere ce l'abbiano in pochi, soprattutto le amministrazioni comunali, che nonostante le nidificazioni già avvenute, con la relativa pubblicità e interviste sui giornali nazionali e servizi televisivi, nonostante le solenni promesse fatte di rendere le spiagge 'amiche delle tartarughe', pare si siano completamente scordati dell'esistenza di questi meravigliosi e pacifici rettili marini che popolano i nostri mari da milioni di anni".

"A Procchio, nel Comune di Marciana, - aggiunge Legambiente - dopo aver monitorato la spiaggia al buio per ben due anni, Legambiente Arcipelago Toscano non è riuscita ad ottenere che la quotidiana uscita delle ruspe sulla spiaggia avvenisse un'ora più tardi, per permettere a un'eventuale coraggiosa tartaruga di nidificare in pace e ai volontari di trovarne le tracce, tanto che il team tartarughe del Cigno Verde ha deciso a malincuore di rinunciare al monitoraggio di questa spiaggia che è stata dichiarata 'nemica delle tartarughe marine'".

"La stessa cosa sta succedendo sulla spiaggia dove tre anni fa approdò prima dell’alba per ben due volte TartaFederica: Marina di Campo. - prosegue Legambiente - Infatti alle 5 di mattina comincia a lavorare un pesante mezzo meccanico del Comune che liscia completamente la sabbia, cancellando eventuali tracce e distruggendo un eventuale nido. Non dimentichiamoci mai il fatto avvenuto qualche anno fa in Sicilia, quando una ruspa ha schiacciato su una spiaggia una tartaruga marina che stava deponendo le sue uova".

"A nome delle Tartarughe Marine, Legambiente Arcipelago Toscano chiede alle Amministrazioni Comunali e agli stabilimenti balneari, una gestione più sostenibile e rispettosa delle spiagge, come luoghi speciali, ricchi di vita e biodiversità , da trattare con cura , privilegiando pulizie manuali a quelle meccaniche". 

Legambiente infine fa appello alle amministrazione comunali elbane e spiega che "basterebbe ritardare di un’ora la discesa delle ruspe sugli arenili, avvertendo il giorno precedente l'associazione ambientalista. Non ci sembra così difficile e permetterebbe di dire che le promesse di spiagge tarta-friendly fatte ai giornali, alle televisioni e ai bimbi elbani erano, anche solo un pochino, veritiere". 


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