Attualità giovedì 09 maggio 2024 ore 14:15
Cagnolino ucciso da un cane senza guinzaglio

Si tratta del piccolo cane Milo che era diventato una star dei social con la sua proprietaria.
ISOLA D'ELBA — Ennesima tragedia che poteva essere evitata con normative più severe, più interesse da parte dello Stato e più consapevolezza da parte dei proprietari di cani.
L’appello dell’Associazione L’Altra Parte del Guinzaglio ODV per "chiedere giustizia per Milo, Chiara e per tutte le vittime dell’incoscienza dell’uomo e del menefreghismo delle Istituzioni", come spiegano dall'associazione.
"Lunedì 6 maggio all'Isola d'Elba in tarda mattinata, - si legge in una nota dell'associazione - è avvenuta l’aggressione da parte di un cane di grossa taglia di circa 50 kg di proprietà, ma condotto senza collare e senza guinzaglio dai suoi proprietari, ai danni di Milo – piccolo e amatissimo jack russell di 5 anni – davanti agli occhi sconcertati della sua proprietaria Chiara, che ha fatto di tutto per difenderlo e che ora è in stato di shock.
A causa dell’aggressione, Milo ha riportato gravissime ferite che, nonostante un intervento chirurgico, lo hanno portato al decesso tra atroci sofferenze".
"Milo era una piccola star dei social: - prosegue la nota - era infatti l’amatissimo compagno di vita di Chiara Ariu, classe 1998, dottoressa in Allevamento e Benessere animale residente a Brescia che, con i suoi 90mila follower su Instagram, è una vera e propria influencer del benessere animale. Su Instagram e TikTok, Chiara spiega ai suoi follower come comunicare correttamente con i nostri amici a quattro zampe. Milo era un jack russell arrivato in Italia dall’est Europa per essere venduto in un negozio di Brescia senza pedigree a chi poi lo ha tenuto alla catena e maltrattato per sette mesi, fino a quando ha avuto la fortuna di incrociare la strada di Chiara che lo ha adottato e letteralmente salvato e con cui ha trascorso 5 anni di amore e condivisione totale".
"Purtroppo, - commentano dall'associazione L'altro guinzaglio - questa è l'ennesima dolorosa storia di cronaca che evidenzia come le aggressioni da parte di cani siano un fenomeno dilagante e alla cui radice c’è l’assenza di uno stato che ci tuteli oltre che chiaramente le custodie irresponsabili da parte dei proprietari e le adozioni inconsapevoli. Mancanza di educazione civica e di educazione cinofila in Italia mettono a repentaglio l’incolumità pubblica e la serenità dei cittadini ed è urgente una presa di coscienza da parte delle Istituzioni: intervenire con una normativa più stringente è una necessità non più derogabile. Nonostante il terribile trauma subito, Chiara si è già messa al lavoro per cambiare le cose in meglio e per far nascere qualcosa di positivo da questa tragedia: grazie a un team ben strutturato, sta già prendendo forma una nuova proposta di legge che tuteli l’incolumità di tutti".
"Esprimiamo tutta la nostra più sincera vicinanza a Chiara che non è sola in questa battaglia per la civiltà – lavoreremo insieme a lei per far sì che la morte di Milo e di tanti altri cani non sia stata vana", concludono dall'associazione.
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