Politica

Palazzo di Napoleone, "serve percorso condiviso"

Il gruppo di minoranza consiliare "Terra nostra" è soddisfatto che il bene resti pubblico ma chiede di coinvolgere i cittadini sulla sua destinazione

I consiglieri comunali del gruppo "Terra nostra"

Il gruppo di minoranza consiliare del Comune di Rio Terra nostra commenta positivamente il fatto che il palazzo governativo, in cui soggiornò Napoleone durante il suo esilio elbano fra il 1814 e il 185, rimanga di proprietà pubblica e in particolare del Comune di Rio (leggi qui l'articolo).

Tuttavia Terra nostra invita l'amministrazione comunale a coinvolgere i cittadini sulla destinazione futura dell'immobile, ribadendo la contrarietà al suo utilizzo come sede del Comune.

"Siamo particolarmente soddisfatti di apprendere che il palazzo governativo resterà in mano pubblica. È un bene del paese, - sottolinea il gruppo Terra nostra - per il quale ci siamo battuti come lista civica affinché potesse diventare un simbolo di rinascita culturale (leggi qui l'articolo). Votammo assieme alla maggioranza per acquistarlo, anche se, volendo essa perseguire il proposito di trasferirci la sede comunale (leggi qui l'articolo), non lo faremo più. Per noi di Terra nostra infatti, la destinazione naturale è l’allargamento della sede del museo della storia del nostro territorio, e vogliamo augurarci che l’amministrazione comunale apra un percorso di pubblica condivisione per valutare quale debba essere la sorte di questo prestigioso palazzo. Noi lo intendiamo come volano di sviluppo economico del paese (sale di studio per giovani studiosi provenienti da fuori, foresteria, sinergie strategiche con il Parco, etc.), in prospettiva turistica, aperto ai contributi di privati che ne sostengano la fattibilità e il recupero".

"Altra cosa è trasferirci gli uffici comunali, - aggiungono da Terra nostra - con la vendita al privato delle attuali sedi, dalla quale non si ricaverebbe che una somma largamente insufficiente e si realizzerebbe quindi un’inspiegabile operazione immobiliare senza alcun beneficio per la comunità. Tenuto conto poi della mancanza di parcheggi e delle difficoltà logistiche per le persone anziane e diversamente abili".

"Ci auguriamo - conclude Terra nostra - che prevalga il buon senso, e che il paese ritrovi l’unità di intenti e la condivisione degli obbiettivi futuri".