Cronaca

Parcheggio di Capo Bianco, indagato il dirigente

Indagato anche il titolare della proprietà, la moglie e il tecnico. I reati ipotizzati sono falso ideologico in atti pubblici e abuso di ufficio

Parcheggio a Capo Bianco

La vicenda che riguarda la realizzazione di un parcheggio privato nelle vicinanze della spiaggia di Capo Bianco, nel Comune di Portoferraio, risale al 2015.

Già fin dalla nascita la realizzazione del parcheggio ad opera della società Futura Sas aveva sollevato numerose polemiche e soprattutto anche il Comune di Portoferraio aveva intimato alla società di sospendere i lavori - che però erano già terminati - per abuso edilizio.

In seguito il parcheggio era stato chiuso ma con una ordinanza del sindaco (leggi qui) era stato riaperto per un mese per ovviare ai problemi derivanti dalle numerose auto parcheggiate a bordo strada. 

In ogni caso la proprietà aveva rinnovato la richiesta di autorizzazione al Comune.

Sulla costruzione del parcheggio erano intervenuti anche le associazioni Legambiente Arcipelago toscano - qui l'articolo - e Italia Nostra Arcipelago toscano (qui l'articolo).

La società Futura Sas nel 2015 aveva inoltre spiegato il suo punto di vista (leggi qui).

Se la vicenda poi è lentamente scomparsa dalle cronache però nel frattempo sono scattate le indagini per verificare tutti i passaggi e infatti da un articolo pubblicato ieri, venerdì 25 Gennaio, sul giornale Il Tirreno, si apprende che tutta la storia del parcheggio di Capo Bianco è stata oggetto di attenzione da parte degli inquirenti con il risultato che il dirigente dell'area tecnica del Comune di Portoferraio, Mauro Parigi e il rappresentante della società Futura Sas, Enrico Cioni risultano indagati per i reati di falso ideologico in atti pubblici e abuso di ufficio.

Risulterebbero indagati anche Raffaella Pucci, di Futura Sas, moglie di Cioni, e il titolare dello studio associato Tecne 2000, Giuliano Pardi, per aver violato le disposizioni sul vincolo paesaggistico e ambientale, previste nel testo unico dell’edilizia e per aver realizzato opere in assenza di autorizzazioni.

Secondo la procura il dirigente comunale avrebbe rilasciato un’attestazione di conformità e di compatibilità paesaggistica dei lavori, con i quali le opere venivano definite “provvisionali” e necessarie per la messa in sicurezza di una frana, che però, secondo la Procura, sarebbe stata in una zona diversa. 

La Procura contesta a Cioni, Pucci e al tecnico Pardi il fatto aver realizzato il parcheggio privato a pagamento senza titolo e autorizzazione paesaggistica in un’area sottoposta a vincolo, agendo con opere di taglio della vegetazione, terrazzamenti e alterazione dei luoghi.

L’udienza preliminare si terrà davanti al Gup del tribunale di Livorno il 24 Aprile 2019.  Le indagini sono state condotte dalla Procura, con il supporto dei Carabinieri forestali e della Guardia di finanza.

Per ricostruire le fasi della vicenda del parcheggio si rinvia agli articoli correlati qua sotto.