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Legambiente: "No all'ampliamento della cava"

Dopo l'intervento di Fillea-Cgil Legambiente ribadisce la sua contrarietà e invita a valutare altre strade per il rischio disoccupazione

La simulazione grafica dell'intervento

All'intervento di Fillea-Cgil sulla situazione di stallo del caso Eurit e su rischio di disoccupazione per i lavoratori diretti e dell'indotto, interviene Legambiente Arcipelago toscano per ribadire la sua contrarietà al progetto di ampliamento della cava di caolino, in località Crocetta a Porto Azzurro.

"La Fillea-Cgil - sottolinea Legambiente - presenta addirittura il proseguimento dell’attività estrattiva per esportare eurite come qualcosa di benefico per l’ambiente e paventa un abbandono dell’area in caso di diniego della licenza. Dichiarazione abbastanza sorprendente, visto che è comunque obbligo dell’impresa procedere al ripristino e alla messa in sicurezza dell’area".

Legambiente, ribadendo la sua contrarietà in relazione all'impatto ambientale su un'isola a vocazione turistica inoltre sottolinea che le stesse argomentazioni di Fillea-Cgil sarebbero quelle usate 25 anni fa.  Riguardo alla preoccupazione per il rischio disoccupazione per i lavoratori diretti e indiretti, Legambiente segnala il silenzio della politica e delle istituzioni e invita comunque a trovare soluzioni alternative.

"Per questo, - conclude Legambiente - riconfermando le nostre precedenti osservazioni e condividendo quelle presentate dal Comune di Capoliveri e da un Comitato di cittadini del Buraccio, invitiamo a bloccare la nuova espansione della miniera a cielo aperto, a dare il via a un progetto di recupero dell’intera area nel quale vengano impiegati gli attuali lavoratori e a definire una exit strategy certa, che assicuri ai lavoratori un futuro in altri settori e che eviti un disastro paesaggistico e ambientale".