DISSALATORE

Salva Mare, "ora nessuna deroga al dissalatore"

La presidente del gruppo regionale M5S Galletti commenta l'approvazione del ddl alla Camera che prevede la valutazione di impatto ambientale

Irene Galletti, presidente gruppo M5S Toscana

 “Il DDL che precede l’approvazione della legge cosiddetta “Salvamare” è stato licenziato ieri alla Camera dei Deputati, quindi la richiesta di proroga per l’esclusione dalla procedura di valutazione di impatto ambientale del dissalatore di Mola diventa a questo punto un passaggio che ci mette in contraddizione con le previsioni normative nazionali in via di conferma al Senato. Regione Toscana e ASA intendono procedere in questa pericolosa direzione?”

A riproporre la domanda è Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.

Nei giorni scorsi la Regione ha scritto agli enti interessati, fra cui i Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro e al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, di inviare eventuali osservazioni o motivi contrari in merito a tale proroga (leggi qui l'articolo).

“Abbiamo già espresso le ragioni della nostra contrarietà a un progetto così concepito, come già avevamo ricordato la direzione che il governo nazionale stava assumendo in materia di dissalatori e VIA. - aggiunge la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle - Quella stessa VIA che, se la legge fosse già stata approvata, oggi ci potrebbe dire se i nostri timori sull’impatto ambientale sono reali o meno, e a cui invece ASA chiede ancora una volta di rinunciare. In questo senso non posso che condividere l’appello del consigliere del Parco Nazionale Barbetti all’indirizzo del presidente della Comunità del Parco: sarebbe assurdo arrivare a una conclusione simile per uno sfortunato intreccio di competenze e tempistiche, a causa delle quali lo specchio di mare investito dall’opera non è ancora area marina protetta".

"Il “corto circuito istituzionale” ravvisato dal consigliere finirebbe per travolgere anche la Comunità e il Parco, e al netto degli inevitabili dissidi istituzionali che ne nascerebbero, i veri danneggiati sarebbero l’ambiente marino dell’isola d’Elba e di conseguenza i suoi abitanti. Rinnovo quindi il mio invito a rinunciare all’istanza di proroga: non è più tempo di tecnicismi ma di ragionevolezza”, conclude Galletti.