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Attualità domenica 21 aprile 2013 ore 15:30

Alluvione, il Comitato fa luce sui contributi



Per i cittadini colpiti dall’alluvione, unico risarcimento certo, seppur modesto, viene dal comune. E’ questo in sintesi il commento del Comitato Alluvione 7 novembre che pone l’accento sulle gravi difficoltà emerse con il dopo alluvione sul fronte risarcimenti.“Con la recente Delibera di Giunta del 5 aprile u.s.” scrive il comitato “Il Comune di Campo nell’Elba ha avviato le procedure per rifondere con una cifra simbolica ogni nucleo familiare residente in prima abitazione colpita da alluvione il 7 novembre. E’ un riconoscimento minimo che comunque vale la pena non perdere (…) Il comune riconoscerà un contributo di 200 euro ai cittadini residenti, in abitazione di proprietà o in locazione che presentino la domanda, reperibile sul sito del comune, entro il 3 maggio prossimo. E’ prevista una maggiorazione di tale contributo per le categorie di cittadini meno abbienti, anche se – commenta il comitato - pare difficile per un proprietario di prima abitazione colpita da alluvione poter accedere agli scaglioni di rimborso superiori, che essendo modulati sulla dichiarazione ISEE, rendono paradossalmente il proprietario della propria abitazione colpita da alluvione “più ricco” di un semplice inquilino in affitto. Il possesso di un immobile è di fatto un indicatore di ricchezza a fini fiscali ma in caso di alluvione è un immobile da ripristinare a proprie spese, in pratica viene risarcito meno chi abbia subito danni alla propria abitazione. Per noi – prosegue il comunicato del gruppo Alluvione 7 novembre - vale il principio che tutte le vittime sono uguali e rimarchiamo ancora una volta che serve una Legge Nazionale certa e sicura a tutela delle vittime di calamità naturali ovunque esse risiedano, siano o meno proprietarie dell’abitazione colpita da terremoto, frana o alluvione. Le procedure dei rimborsi auto hanno palesato delle spiacevoli sorprese per molti ex proprietari di veicoli danneggiati nell’alluvione, chi nei momenti concitati di quei giorni aveva provveduto alla rimozione d’urgenza e alla successiva vendita a prezzo di rottame della propria auto è stato escluso di fatto dalla possibilità di ottenere il risarcimento con fondi pubblici. Molti cittadini hanno pagato la rimozione, stanno pagando le rate della vecchia auto perduta nell’alluvione, stanno pagando le rate della nuova auto oppure hanno pagato le tasse sul cambio di proprietà per l’acquisto di auto usata e non hanno avuto un solo euro di rimborso. Ci sono stati anche casi di auto a cui è stata tolta la targa e lasciate su terreno privato per l’impossibilità economica a effettuarne la rottamazione e rimanendo in tal modo fuori dalla possibilità di ottenere un rimborso non potendo fornire i documenti di avvenuta rottamazione. Per le domande di risarcimento delle aziende era previsto un termine dell’istruttoria delle pratiche per la tarda primavera o inizio estate 2013 e ancora è prematuro sapere quando avremo effettive risposte. Lentamente la burocrazia procede tra i meandri delle postille e le difficoltà di reperire fondi, e più che di un ritorno alla normalità sembra di assistere al lento assopirsi delle aspirazioni e delle speranze di un giusto risarcimento per chi abbia perduto auto, mobili, strumenti di lavoro, ricordi ed effetti personali quel lunedì mattina. Ormai è chiaro che un congruo risarcimento toccherà a pochi, i rimborsi sono quindi da assimilare a una ingiusta e umiliante lotteria che si dipana da ben 20 mesi. Leggendo in questi giorni le cronache degli aiuti alle popolazioni colpite da alluvione nella vicina Maremma sembra di assistere allo stesso crudele gioco al rallentatore adottato per tutte le località colpite da calamità negli ultimi anni.

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