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Attualità mercoledì 22 novembre 2017 ore 09:01

La cittadella dimenticata di Portoferraio

Nel racconto di Fabrizio Prianti la storia di una struttura costruita cento anni fa. Un rifugio militare che potrebbe essere recuperato e valorizzato



PORTOFERRAIO — L'attuale ristrutturata “Gattaia” in origine era un ex deposito di carburanti della Regia Marina Militare realizzato nel 1921 in epoca fascista secondo un progetto sul quale intervenne in larga misura l'Ingegner Nervi; Il deposito occupa una vasta area sotterranea che dal promontorio di Santa Fine giunge fino alla stazione di pompaggio in prossimità del Molo Gallo.

L'ingresso principale è situato all'altezza del tornante di Via Ninci e precisamente nel piazzale della "Casermetta" esterna alla struttura in oggetto, ma facente parte del complesso militare medesimo; un muro alto circa quattro metri su un tratto di un centinaio di metri delimita la gran parte del tratto superiore di Via Ninci e copre alla vista esterna anche la struttura della casermetta.
Al piazzale medesimo si accede tramite un vecchio cancello sopra il tornante di Santa Fine e anche da una porta in ferro situata lungo il muro; all'interno del piazzale vi sono alcuni accessi ai vari livelli della struttura scavata nella roccia all'interno del monte sottostante al Forte Falcone, accessi che sono attualmente murati per motivi di sicurezza.
La struttura sotterranea, oltre all'importanza storico - militare, è anche un rimarchevole esempio di ingegneria industriale e architettura con ardite soluzioni strutturali ancora oggi difficilmente progettabili ; è per questo ancora più entusiasmante pensare che essa è stata realizzata quasi cento anni fa.
Essa era concepita come una struttura autosufficiente ed atta a garantire per lungo tempo ed in piena autonomia la sopravvivenza degli occupanti; oltre ai depositi di carburante, uno da tremila tonnellate, uno da mille tonnellate e due da trecento, vi sono realizzati dei dormitori, una cucina con sala mensa, un deposito d'acqua a doppia struttura di contenimento di oltre centomila litri, oltre a tutti gli altri servizi tipici di una vera e propria città fortezza.
Da qui il nome "Cittadella" coniato da alcuni vecchi del paese.
Gettiamo un sasso nello stagno delle possibilità ferrajesi mai sfruttate : un percorso che se ripristinato sarebbe di grande interesse nazionale valorizzando un' area che almeno fino a sabato scorso sembrava ( colpevolmente) dimenticata……


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