Politica

La minoranza riese contesta la replica di Corsini

Il punto di discussione sono orari e date dei Consigli comunali. Per protesta i consiglieri di minoranza hanno desertato l'ultima seduta

Dopo le dichiarazioni del sindaco di Rio Marco Corsini sull'assenza dei consiglieri comunali di minoranza al Consiglio comunale di ieri, arriva la replica a firma degli assenti.

"Il sindaco Corsini ha accusato le minoranze di scarso senso di responsabilità politica per l’assenza al Consiglio comunale di sabato, convocato alle 12,30. - dichiarano in una nota congiunta i consiglieri di minoranza riese Marcello Barghini, Cinzia Battaglia, Umberto Canovaro, Fortunato Fortunati, Mirco Giordani -Rimandiamo l’accusa al mittente, confermando che un sindaco che fa convocare un consiglio sapendo da mesi che si deve celebrare nella stessa mattinata un matrimonio, o è uno sprovveduto, oppure è in mala fede. Propendiamo per la seconda, considerata la sua abitudine di prendersi i meriti altrui, e scaricare le sue responsabilità sugli altri".

"Stavolta, è toccata al segretario generale, indisponibile – a sua detta – per altri momenti. - proseguono i consiglieri di minoranza - Non ci crediamo, anche perché viene data una “rosa” di date nelle quali non Corsini, bensì il Presidente del Consiglio comunale, sentiti i capigruppo sulle disponibilità, dovrebbero convocare la riunione (così recita il regolamento comunale, regolarmente da lui calpestato)". 

"Il fatto è che ci troviamo di fronte ad un tiranno che dopo quattro anni, non ha ancora capito la differenza che passa fra il sindaco di un paese e il capo di una lista; - sottolineano i consiglieri  - un sindaco che dileggia personalmente se un consigliere “osa” avere una posizione diversa; un sindaco che decide se e quando rispondere alle interrogazioni dei consiglieri (calpestando le leggi che lo obbligano a farlo), decide lui se si è assenti giustificati o ingiustificati; se criticato, arrivano minacce (come riportato dalla stampa sul caso Bagnaia, oppure le querele a cittadini). Un sindaco che decide lui cosa è bene e cosa è male: è bene consegnare ai privati l’illuminazione civica per venti anni, il porto di Rio Marina per trenta, vendere senza bisogno i terreni della comunità, decidere la discussione sul piano strutturale in due o tre settimane in modo che nessuno parli, nessuno faccia osservazioni".

"Un sindaco che ha incrementato le divisioni fra i paesi dopo la fusione, ma che in compenso è stato autore di un piccolo capolavoro politico: quello di saldare le minoranze, e di farlo sicuramente su un punto: doverlo spedire a casa alle prossime elezioni, impedendogli di rovinare definitivamente il futuro e lo sviluppo della nuova Rio con atti dispotici e con la sua smania di protagonismo", concludono i consiglieri di minoranza riese.