Angelo Zini, sindaco di Portoferraio, risponde all'appello inviato da Anpi isola d'Elba (leggi qui l'articolo) a cui hanno fatto seguito anche il Pd di Portoferraio e l'associazione "Responsabilità in Comune" (leggi qui l'articolo) e Sinistra Italiana (leggi qui l'articolo) per chiedere umanità verso le persone a bordo della nave Sea Watch 3 alla quale è vietato sbarcare i 42 migranti in Italia.
"Per noi il nostro porto, come tutti i porti, è aperto. Tanto più se si tratta di accogliere e dare assistenza a chi soffre o fugge dalle guerre e dalle torture; - dichiara Angelo Zini - tanto più se si tratta di bambini e di donne. E' un atto di umanità e di solidarietà che viene prima di ogni strategia o indirizzo politico".
"Per noi il nostro Governo, - aggiunge Zini - anziché spendere il proprio tempo a combattere le Ong, dovrebbe lavorare a livello internazionale e dell'Europa per trovare politiche condivise nella gestione e nella regolazione dei flussi migratori che sono difficilmente eliminabili".
"Sappiamo bene che il Sindaco non ha nessuno strumento giuridico - dichiara il sindaco di Portoferraio - né alcuna competenza per decidere chi entra e chi parte dai porti".
"Ma - aggiunge Zini - il nostro è un atto simbolico che vuole alzare l'attenzione dell'opinione pubblica sui drammi che si consumano nel Mediterraneo nel rispetto dei valori e dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione sulla quale abbiamo giurato al pari di chi ci rappresenta nel Governo Nazionale".