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Progetto "Mare Caldo", la soddisfazione del Comune

Per l'amministrazione si tratta di "un esempio di sinergia virtuosa tra ricerca, tutela ambientale, istituzioni ed eccellenze del territorio".

Dalla campagna di comunicazione del progetto

"Il particolare valore ecologico del nostro mare - si legge in una nota del Comune di Marciana - è stato scelto come area per l’operazione Mare Caldo di Greenpeace (leggi qui l'articolo). Il progetto che ha come obiettivo quello di monitorare i cambiamenti nella temperatura lungo la colonna d’acqua e valutare quindi gli effetti del riscaldamento globale sugli habitat marini costieri è nato dalla collaborazione tra Greenpeace e DiSTAV ((Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita) dell’Università degli Studi di Genova ed è realizzato grazie alla collaborazione del Comune di Marciana e del laboratorio specializzato ElbaTech che con il Diving center il Careno si sono occupati dell’installazione della stazione pilota al largo della costa nordoccidentale dell’isola che raccoglierà i dati per due anni".

"Un esempio di sinergia virtuosa - spiegano dal Comune di Marciana -  tra ricerca, tutela ambientale, istituzioni ed eccellenze del territorio che dà concretamente un contributo scientifico agli studi sul cambiamento climatico riportando l’attenzione sulla biodiversità del mare che circonda la nostra isola, mare che fa parte del Santuario dei Cetacei Pelagos, la più grande area protetta del Mediterraneo. La partecipazione come partner del progetto di due realtà imprenditoriali del Comune di Marciana come Elbatech e il diving Il Careno conferma l’importanza di mettere la tutela ambientale al servizio di uno sviluppo sostenibile del nostro territorio, parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano".

Secondo l'amministrazione comunale di Marciana "L’operazione 'Mare Caldo', grazie all’efficace campagna di comunicazione di Greenpeace Italia, oltre a portare l’attenzione sull’impatto dei cambiamenti climatici in mare, ha dato all’Elba ampia visibilità sui media nazionali. Per due anni, quindi, la stazione pilota al largo di Capo Sant’Andrea, costituita da sensori per la registrazione della temperatura a diverse profondità, fornirà alla comunità scientifica dati comparabili con quelli registrati da altre stazioni in vari siti del Mediterraneo".