Luciano Campitelli, geologo, interviene per fare alcune considerazioni sui contenuto di un articolo apparso nel mese di maggio scorso in cui l'Autorità Idrica Toscana sosteneva l'importanza della realizzazione del dissalatore a Mola.
A proposito di ciò Campitelli dichiara: "Vi si apprende che 'prosegue il lento ma costante lavoro verso la realizzazione di un’opera pubblica strategica a livello regionale: il dissalatore dell’Isola d’Elba'" .
"Orbene - dichiara Campitelli - ho avuto modo negli scorsi anni di scrivere e pubblicare su tutta la stampa online elbana e non solo molteplici articoli sul dissalatore di Mola e più in generale, e particolarmente, sull’annoso mai risolto cocente problema nostrano dell’approvvigionamento idropotabile dai risvolti ineludibili di ordine socio-economico-ambientale. Le mie considerazioni del tutto negative sul predetto progetto sono sempre state supportate da fondatissime argomentazioni analitico-matematiche oltre che idrogeologiche generali per quanto attiene alla nostra Isola e ciò è avvenuto senza mai avere avuto alcuna ancorché minimale contestazione e/o controreplica da parte del gestore idrico elbano avendo esaustivamente dimostrato 'l’assurdità e l’irrazionalità logico-acquedottistica incontrovertibile' della sciagurata idea di realizzare un mega-impianto industriale all’Isola d’Elba (terza isola d’Italia) che vive pressoché unicamente di turismo".
"Dopo quanto appreso e letto negli ultimi due mesi di maggio-giugno circa la determinazione estrema ed irrevocabile di comunque realizzare il suddetto dissalatore, - prosegue Campitelli - reputo doveroso e pertinente rinfrescare la memoria agli Elbani ed alle relative Istituzioni sull’assurdità di un simile impianto rendendo noto il merito analitico tecnico-scientifico e socio-economico-ambientale di quanto da me già reso pubblico qualche tempo addietro (vedi gli articoli correlati) , ma ancora di estrema attualità, sperando che chi di dovere si svegli una buona volta da quel torpore che l’ha sempre caratterizzato sulla pletora di fondamentali nostrani diritti troppo spesso usurpatici".