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Attualità martedì 14 marzo 2017 ore 10:22

"Salviamo i laghetti rossi di Rio"

​Salvare i laghetti rossi, bonificare le discariche, valorizzare le aree minerarie di Rio Marina, l'appello di Legambiente a Comune e Parco



RIO MARINA — Dopo la conferenza dei servizi del 22 dicembre 2016 che ha bocciato il progetto di bonifica del Puppaio, Legambiente ritiene che sia doveroso aprire un confronto pubblico sul futuro dell'area delle ex miniere di Rio Marina, per evitare che scompaiano i laghetti rossi diventati il simbolo stesso delle miniere elbane.

Il progetto di bonifica è già avviato e suddiviso in due zone, Puppaio 1 e Puppaio 2, nelle quali si prevede la cancellazione dei laghetti rossi: "Infatti - scrive Legambiente - quello che si nota subito arrivando nella zona del Puppaio 1 è la vecchia discarica illegale di rifiuti che contiene non solo gli inerti edili a cui era destinata e che avrebbero dovuto essere lavorati in loco, ma ammassi di materiali, anche pericolosi, e plastiche. 

Invece, sulla sinistra della strada, entrando in un grande spiazzo, si notano cumuli di materiali minerari e più recenti di terra giallastra, contenenti al loro interno materiali di risulta e che, a quanto pare, dovrebbero servire a tombare completamente il piccolo laghetto rosso alimentato dall'acqua piovana, che prelude al piccolo canyon che porta a una terrazza panoramica sul canale di Piombino. 

Vecchi pneumatici, materiale di scarto edilizio e un vecchio mezzo asfaltatore fanno da cornice a quella che, a tutti gli effetti, è una nuova discarica".

"Da quanto si legge negli atti del Comune di Rio Marina - continua il Cigno Verde elbano - il tutto dovrebbe essere semplicemente ricoperto con terra, per seminare un prato a bonifica del luogo che presenterebbe forti quantità di arsenico. 

Ma dagli atti nella relazione geologica, commissionata dallo stesso Comune nel 2011, non vengono evidenziati nei laghetti rossi livelli di metalli fuori dalla norma".

Secondo Legambiente la bonifica più urgente è quella della grande e indecente discarica del Puppaio, realizzata dentro un Parco Nazionale: "I rifiuti vanno tolti da quell’area e non ce ne vanno portati di nuovi, come forse qualcuno vorrebbe fare".

"Se il laghetto del Puppaio 1 è poco più di una pozza che si prosciuga durante l’estate - concludono - dai documenti in nostro possesso risulterebbe che anche gli altri laghetti rossi ben più cospicui saranno oggetto di copertura con materiale similare, dopo però aver messo in opera una impermeabilizzazione del fondo con materiale apposito, anche se le relazioni tecniche assicurano che il fondo dei laghetti è già di per sé naturalmente impermeabile, tanto da favorire il ristagno dell'acqua piovana".

Legambiente chiede quindi a tutte le istituzioni interessate di ripensarci, di fare in modo di non cancellare quelli che sono ormai diventati i simboli stessi delle miniere, immortalati in innumerevoli foto di escursionisti e nello stesso materiale pubblicitario di Comune e Parco minerario che illustra le bellezze uniche delle miniere riesi.


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le miniere a cielo aperto di Rio albano paragonabili al pianeta rosso
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