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Attualità lunedì 07 agosto 2023 ore 09:43

"Necessario non smantellare l'ospedale elbano"

Una lettrice racconta la sua disavventura nata da una caduta su un sentiero e ringrazia tutti coloro che l'hanno soccorsa



PORTOFERRAIO — "Scrivo la presente per ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutata in questa disavventura.Il 23 luglio mi trovavo sul sentiero di Galenzana. Ormai prossima alla meta, avevo già superato quello che per me era il tratto più difficile di un sentiero percorso migliaia di volte (vengo all'Elba da più di 40 anni) e cioè i "gradoni" vicini alla chiesetta. Viaggiando sempre attrezzata con scarpe chiuse e bastoncini, sentivo già l'allegro sciacquio e il vociare dei bagnanti dietro la cortina di macchia mediterranea. Stavo già pensando al nido di tartarughe e alla nuotata nelle acque cristalline di Galenzana quando, sul lieve pendio a brecciolino, ho appoggiato il piede su un sasso traditore che ha cominciato a rotolare, sono caduta a terra, di sedere, come si suol dire. Subito mi sono accorta che non era un banale inciampo, ho avvertito un fortissimo dolore alla caviglia e quando ho provato a muovermi per rialzarmi mi sono accorta che il mio piede era "a spenzoloni", ho provato a chiamare ma nessuno mi poteva sentire, così ho composto il 118 e, con il pochissimo campo presente in quel punto, (ma non ero a Campo nell'Elba ?...umorismo British) ho allertato i soccorsi, che ci avrebbero messo un bel po' perché i vigili del fuoco sarebbero venuti a piedi".

Si apre così il racconto di una lettrice di QUInews Elba che spiega la sua disavventura avvenuta su un sentiero dell'Elba.

"Poco dopo sono comparsi due angeli venuti dal nord, una giovane coppia di Amburgo che vedendomi seduta a terra mi hanno chiesto: - Are you ok?- Io che, fortunatamente, parlo l'inglese ho spiegato l'accaduto, subito si sono attivati, la ragazza è andata a cercare aiuto all'agriturismo e il ragazzo è rimasto con me e mi ha messo un accumulatore di ghiaccio sulla caviglia, dopo un bel po' è tornata meravigliandosi che non fosse sopraggiunto nessuno, così è andata a recuperare i miei secondi angeli, dipendenti dell'agriturismo, che, dopo una telefonata al titolare, hanno portato una macchina a pochi metri da me, - prosegue - mi hanno sollevata di peso, e non sono un fuscello, e mi hanno caricata in macchina con grande perizia e da qui lungo la strada privata (piccolo appunto: dovrebbe essere liberamente accessibile ai mezzi di soccorso) a Marina di Campo, qui ho nuovamente telefonato al 118 e poco dopo è arrivata l'ambulanza". 

"Fortunatamente - prosegue ancora il racconto della nostra lettrice - i vigili del fuoco non si erano ancora incamminati lungo il sentiero! Una corsa veloce a sirene spiegate e sono arrivata all'ospedale di Portoferraio le procedure di ammissione e visita sono state rapide ed in poco tempo ho ricevuto la diagnosi: bruttissima frattura trimalleolare con altre robe che non ho capito e sono stata ricoverata in reparto. E qui...mi è parso di trovarmi nel bel mezzo di un episodio de "I delitti del bar Lume" (una delle mie serie preferite) c'è l'infermiere burlone, la signora delle pulizie partenopea un po' brontolona ma simpatica, l'infermiera che, guarda caso, era proprio a passare la domenica a Galenzana e aveva saputo del mio infortunio (com'è piccolo il mondo). Le pazienti doloranti i dottori rassicuranti".

"L'ospedale di Portoferraio non è male nelle condizioni in cui si trova, grazie alle persone che ci lavorano ma è un vero peccato che invece di essere potenziato sia smantellato a spizzichi e bocconi; - aggiunge - lo stanno trasformando in una succursale di Amazon che spedisce pazienti come pacchi con droni (elicotteri) e furgoni (ambulanze) negli ospedali più o meno vicini". 

"Auspico che nel futuro ci sia un drastico cambiamento di rotta (sempre sul mare siamo) e che l'ospedale possa essere potenziato, l'isola è abitata tutto l'anno! Sono sempre di più le persone che decidono di trasferirsi in questo paradiso che, però, può diventare un inferno per chi non sta bene!Concludo ringraziando tutti gli angeli che ho trovato sul mio cammino (in ordine di apparizione) e aggiungo che c'è ancora un barlume di speranza, nell'indifferenza della società moderna, si trovano ancora delle persone disposte a donare un po' del proprio tempo per aiutare chi ha bisogno.Grazie : ai due ragazzi di Amburgo, a Pippo e l'altro ragazzo dell'agriturismo Galenzana, ai volontari della "Misericordia". Un ringraziamento speciale alla dirigente del reparto di ortopedia che si è presa cura di me e che ha fatto da tramite con l'assicurazione di viaggio che ha organizzato il mio rientro a Bologna, dove ho affrontato un lungo Intervento all'ospedale Rizzoli. Grazie agli altri medici del reparto, agli infermieri ed infermiere, agli oss e a tutto il personale dell'ospedale.Grazie agli operatori della Croce Verde che mi hanno riportato a Bologna con cortesia e professionalità. Infine, grazie alla redazione di "Qui Elba news" e a chi vorrà leggere queste righe...un po' prolisse ma, chiedo venia, sono costretta a letto con la gamba in scarico e ne avrò per un bel po'!CarlaP.s. un caro saluto alla mia compagna di stanza operata martedì 25 e a sua cugina.Spero di rivedere tutti presto alle Ghiaie!", conclude.


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