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Attualità sabato 16 settembre 2023 ore 08:49

Lettera a Italo Bolano, scomparso da 3 anni

Italo Bolano
Foto di: foto D.Piazzini – archivio Fondazione I.B.

Nella lettera scritta da Alessandra Ribaldone, moglie di Bolano e presidente della Fondazione a lui intitolata fa il punto sui progetti portati avanti



PORTOFERRAIO — Sono passati 3 anni dalla scomparsa dell'articolo Italo Bolano e Alessandra Ribaldone, moglie e presidente della Fondazione Bolano scrive una lettera aperta a lui dedicata.

Qui di seguito pubblichiamo il testo della lettera aperta.

"Tre anni.
Sembra ieri che lasciavi questo mondo, Italo, per inoltrarti nelle misteriose vie degli spazi sempre più blu, discretamente, in silenzio, per non disturbare, come spesso solevi fare quando ti rinchiudevi in te stesso per meditare e raccogliere le forze della tua arte per poi esprimerti, sulla carta, sulla tela o sulla ceramica con tutta la forza impetuosa del tuo gesto.


Un altro anno è trascorso e molto abbiamo fatto nel tuo nome, non già per esaltarti, ma per continuare quella strada di cultura e di arte che tanto ti era cara e per la quale hai speso una vita intera.


A Prato, nel tuo Studio, riaperto all’Arte grazie alla cara Erica, abbiamo incontrato artisti contemporanei, che ti hanno onorato con le loro varie espressioni artistiche, dal blu rivisitato di Marco Mazzi al variegato e delicato mondo naturalistico dei Simoncini Tangi alla ricerca naturalistico-scientifica di Roberto Grezzi e le sue tele impresse dalla Natura.


E poi che dire dei 13 acquerelli titolati e firmati da Mario Luzi e da te ritornati tutti assieme per la prima volta dopo molti anni…


Qui all’Elba, la tua vera “donna Isola” tanto amata, abbiamo trascorso un’ estate travolgente, con decine di bimbi che si sono accostati al tuo mondo per la prima volta attraverso la magia della ceramica. Abbiamo riportato l’acqua nella grande Onda grazie al gesto munifico di Rossana e Mario e all’abilità di Angelo e Marco: ora il suo fresco mormorio accoglie i visitatori che arrivano in questo giardino e ne percepiscono il fascino e l’atmosfera fuori dal tempo. 

Abbiamo aperto le “capsule del tempo” riscoprendo antiche fotografie da te fatte oltre 50 anni fa in quella Marrakech oggi martoriata dalla furia del terremoto, dalle quali le figure ieratiche di personaggi sconosciuti, oggi resi immortali dai tuoi scatti, si sono affiancate al blu della città misteriosa di Chefchaouen,.grazie all’abilità fotografica di Giampiero. E poi abbiamo riascoltato la voce immortale di Renato Cioni in un raro duetto con il fratello Franco, grazie ad un filmato recuperato dal tuo immenso archivio.


Il grande Mimmo Roselli, primo artista internazionale al Museo, tuo amico e spesso alleato nel condividere le tue tristezze, malinconie e incomprensioni, ha onorato la Galleria con i suoi delicati acquerelli e ha stretto alberi e Giardino in un “abbraccio” ideale con le sue funi, primo museo ad accogliere questa installazione in Italia dopo la sua partecipazione alla Biennale. Più volte gli amici del Tempo Libero si sono ritrovati nel tuo giardino per celebrare la cultura con varie conferenze.
Abbiamo ospitato autori di nuovi libri, conferenze sull’arte con Maristella, Valentina ed Erica, abbiamo ascoltato i versi di poeti giovani e meno giovani, Paolo Gambi, con il suo Rinascimento poetico, ha perfino composto una lirica in tuo ricordo, cogliendo perfettamente il senso della tua arte pur non avendoti mai conosciuto, assieme alla voce d’angelo di Yucca che ci ha incantato ancora una volta. 

Abbiamo celebrato l’acqua con Barbara, Stephane, gli strumenti originali di Etienne, i Messaggeri del Mare e abbiamo ospitato artiste che hanno celebrato in vari modi l’arte e la natura, come Antonella, Luisa, Monica, Moira e Lubka. Abbiamo realizzato laboratori per grandi e piccini con Francesca, Barbara, Belinda, Antonella. Abbiamo accolto decine di ospiti ad assistere al miracolo del teatro del Museo che dopo 35 anni ha “riaperto” il suo sipario invisibile ospitando niente meno che Shakespeare grazie alla coraggiosa bravura delle Tisane elbane e alla maestria del regista Fabio, accompagnato dalla paziente Giorgia.


Abbiamo chiuso in bellezza questa stagione con l’omaggio a questo luogo e alla tua policroma arte con l‘orchestra di Alessandro e i suoi magnifici colleghi che ci hanno onorato con i più bei brani ever green. E infine abbiamo ospitato la coraggiosa e impavida Paola che ci ha messo ancora una volta in guardia sui pericoli che il nostro mondo sta correndo, perché si sta per “Perdere l’Equilibrio”.
Ma tutto questo tu lo sai già, penso, perché tu sei sempre qui, tra i pini e le palme di questo meraviglioso giardino. Da ottobre riapriremo il tuo studio a Prato, dove altri artisti saranno coinvolti con la bellezza della loro arte.


Da ottobre cominceremo anche la ricerca dei fondi per realizzare il progetto più bello, il tuo sogno di un Centro permanente d’arte che possa funzionare tutto l’anno e una “scuola d’arte” destinata ai giovani, che tu iniziasti fin dagli anni ’60 nelle cantine a volte del vecchio cascinale del tuo babbo.
Ci rivolgeremo ai bandi europei ma anche a benefattori privati, che vorranno legare il proprio nome ad un’opera che servirà all’Elba e ai giovani che stanno nel nostro futuro. Perché senza il coinvolgimento dei giovani non c’è futuro.


Grazie Italo, per il grande insegnamento che ci hai lasciato, perché l’ “Arte è vita della vita-I.B.”


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