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Attualità mercoledì 22 luglio 2015 ore 16:43

Ruspe su un pezzo di storia di Portoferraio

Un pannello esplicativo verrà messo dove sorgeva l'antica salina. L'ultimo muro farà posto al complesso residenziale ma alcune lastre verranno salvate



PORTOFERRAIO — Alcune lastre della salina granducale di San Rocco verranno messe in salvo e al loro posto verrà posizionato un cartello che spiega come quell'angolo di strada di fronte all'ospedale sia un pezzo del passato della città medicea.

E' il compromesso raggiunto grazie all'impegno dell'associazione Italia Nostra Arcipelago Toscano e dell'architetto Massimiliano Pardi che, durante gli scavi del nuovo complesso residenziale antistante l'ospedale, hanno voluto in qualche modo salvaguardare il sito che vedeva un tempo sorgere la salina granducale di San Rocco e, successivamente, gli altoforni.

"Siamo riusciti - spiega Cecilia Pacini, presidente di Italia Nostra - a raggiungere questo compromesso dato che il progetto del palazzo aveva il benestare sia del Comune che della Soprintendenza".

L'associazione si è messa in moto in seguito alle numerose segnalazioni dei portoferraiesi preoccupati di perdere definitivamente un pezzo del loro passato.

"Abbiamo coinvolto subito - spiega Pacini - sia l'architetto Pardi che Umberto Gentini che delle saline ha conservato un vasto archivio fotografico. Devo anche ringraziare il gruppo dell'università del tempo libero che hanno creato "Portoferraio com'era".

L'intero progetto di salvaguardia di alcune lastre del muretto, ultima vestigia rimasta in piedi, verrà illustrato all'interno di un incontro pubblico che si terrà venerdì 24 alle 21 presso La libreria stregata di viale Carducci.

"Stamani mattina abbiamo iniziato l'allargamento di Via Carducci a Portoferraio - scriveva Pardi il 1° luglio - oltre allargamento e quindi alla demolizione del vecchio marciapiede, abbiamo iniziato a recuperare le lastre del vecchio muro che delimitava la vecchia Salina di San Rocco.

Speravo di trovare sotto le vecchie lastre grigie (tipo quelle del muro della piazza del Teatro dei Vigilanti) il muro in pietra giallo montato ad opus incertum, ma così non è stato. Ho trovato invece sassi mischiati a cemento e mattoni frantumati. Le prime lastre recuperate sono state appoggiate sulla strada lungo la recinzione. 

Nell'abbassamento del terreno retrostante ho trovato le famose pietre gialle tipo quelle del centro storico, che utilizzerò in quelle parti dove le lastre mi mancheranno. Se poi non mi dovessero bastare..... quando esegui la demolizione del capannone, le pietre gialle provenienti dalla demolizione, le ho recuperate apposta per essere riutilizzate, in quanto pietre che erano state sicuramente lavorate all'inizio del secolo '900.

Il muretto quindi verrà riposizionato dove era e dividerà la carreggiata stradale dalla zona a verde e parcheggi che diventerà area pubblica e ceduta al comune di Portoferraio".

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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