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Attualità giovedì 25 maggio 2017 ore 13:58

Campo boe e divieto di balneazione al Frugoso

​Cavo, un campo boe al Frugoso. Legambiente attacca: "Una vecchia concezione del turismo e della nautica che mette a rischio l’ambiente"



RIO MARINA — In questi giorni sono arrivate a Legambiente Arcipelago Toscano diverse segnalazioni sulla realizzazione di un campo boe a un centinaio di metri al largo dalla spiaggia di Frugoso, a Cavo, nel Comune di Rio Marina. 

Legambiente il 25 aprile ha nuovamente inviato una richiesta di informazioni alla Capitaneria di Porto di Portoferraio, altrettanto ci risulta abbiano fatto cittadini ed operatori economici di Cavo. 

"In particolare - spiega il cigno verde - chiedevamo se i lavori realizzati in un’area dove è presente una prateria di Posidonia oceanica fossero conformi alle eventuali autorizzazioni rilasciate e se fosse stata presentata la valutazione di incidenza necessaria in presenza di un Habitat prioritario quali sono le praterie di posidonia".

Nella precedente lettera del 4 aprile, inviata anche al Comune, Legambiente chiedeva: "Se corrisponde al vero quanto segnalato e che in totale ne verranno posizionate diverse decine di nuove boe, una buona metà delle quali al Frugoso.

Se verranno utilizzati ancora una volta i tradizionali ed obsoleti corpi morti in cemento invece che utilizzare i moderni sistemi che hanno scarso o nullo impatto sul fondale e soprattutto sulla prateria di posidonia oceanica".

Dal Comune di Rio Marina non è pervenuta finora nessuna risposta, ha invece risposto la Capitaneria di Porto che, in seguito ad accertamenti, ha "Constatato che l’occupazione di specchio acqueo interessato dal posizionamento del campo boe, è stata autorizzata con concessione demaniale marittima rilasciata dalla locale amministrazione comunale, in merito alla quale questo Comando ha espresso il proprio parere esclusivamente per quanto riguarda i profili di sicurezza della navigazione. 

Altresì, è stata rilasciata allo stesso soggetto, apposita autorizzazione per gli aspetti ambientali dalla Regione Toscana – Genio Civile Valdarno e Costa. 

Giova rappresentare che la Scrivente, al fine di prevenire una pericolosa commistione tra differenti usi leciti del mare, assicurando quindi maggior tutela dei fruitori del mare ed una sicura balneazione, ha avviato l’iter per l’emanazione di apposita ordinanza di interdizione alla balneazione nella zona riguardante il campo boe in esame".

"Ci chiediamo - continua Legambiente - come la Regione possa nel contempo istituire siti di interesse comunitario a mare per proteggere la posidonia oceanica e poi autorizzare il collocamento di corpi morti e catenarie obsoleti e impattanti e quale sia la valutazione di incidenza presentata, ma d’altronde non è la prima volta che la Regione segue strani percorsi, come dimostrano fatti recenti accaduti all’Elba e al Giglio.

Ma la vera e preoccupante novità sta nel finale della nota della Capitaneria di Porto che scrive di aver avviato l’iter per l’emanazione di apposita ordinanza di interdizione alla balneazione nella zona riguardante il campo boe, che naturalmente terrà atto anche della distanza minima dalla costa".

Il cigno verde attacca poi l'amministrazione guidata da Renzo Galli: "L'iniziativa dell’amministrazione comunale prosegue nella sua opera di favorire la privatizzazione di beni comuni

Ci potrebbe essere quindi un divieto di balneazione davanti ad una delle spiagge più selvagge dell’Elba per realizzare un campo boe in mare aperto, in un’area esposta ai venti e interessata dalle onde prodotte dal continuo passaggio dei traghetti, che probabilmente verrà fruito per pochi giorni all’anno".


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