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Cultura giovedì 06 febbraio 2020 ore 14:45

"Historia minor", un libro dedicato all'Elba ovest

San Bartolomeo
Foto di: Silvestre Ferruzzi

Il libro di Silvestre Ferruzzi raccoglie le leggende legate ai luoghi e ai monti occidentali e alcune antiche usanze tramandate della tradizione orale



MARCIANA — Sarà in libreria, dalla prossima settimana, il volume Historia Minor. Storie minime dell’Elba occidentale, scritto da Silvestre Ferruzzi ed edito da Persephone Edizioni. Il libro, di 200 pagine, è una sorta di "summa" delle numerose esperienze umane, credenze popolari e particolarità intrinsecamente legate a quel prezioso microcosmo storico e ambientale rappresentato dai territori dell’Elba occidentale. 

La copertina del libro

Il volume si articola in quattro capitoli: Il soprannaturale, Tesori sepolti, Paesi, storie, usanze, Luoghi particolari, più una breve Appendice linguistica. In essi vengono descritte le apparizioni demoniache legate alle leggende plutoniche dei monti elbani sudoccidentali in cui il Diavolo custodisce i tesori del sottosuolo, la "tregenda" con la processione notturna dei morti, il potere sinistro della "malugella" (ossia la civetta, dal latino "malus aucellus"), la leggenda di origine longobarda della gallina d’oro di San Bartolomeo, i tesori di San Biagio, la colonna parlante di Seccheto, i ritrovamenti medievali a Pedemonte, il busto di Tolomeo a San Piero, il volto nel muro ai Sassi Ritti, le due "gogne" di San Piero e di Marciana, le due Piazze del Pesce di Poggio e Marciana, le ghiacciaie a fossa dette "nivere". 

E ancora antiche usanze popolari come la Scampanata dei vedovi, la Moresca, il canto del Maggio, il lutto e il "pasto funebre", la figura spaventosa di Marc’Andrea che terrorizzava i bambini, la strega barbuta detta Pagana che compariva in sogno alle donne facendole abortire, l’"insanto" purificatore dopo il parto.

Il libro ricorda poi la festività dell’Ascensione in cui si appendeva in casa come auspicio l’"erba dell’Ascensione", con il mare che si placava misteriosamente solo in quella notte ed emetteva grida paurose tra le onde; la festività di San Giovanni con i "fuochi di San Giovanni" sui quali i ragazzi saltavano in corsa, la "piombata" (dalla forma del piombo fuso le ragazze capivano chi le amava), il "rito delle fave" e il "rito dei fagioli" per propiziare l’amore, i miracolosi "panitelli di San Defendente" che placavano le tempeste, il taglio delle trombe marine recitando formule religiose, il togliere il malocchio recitando "Gesù, Giuseppe e Maria, se v’è maldòcchio mandatelo via", il "segnare la bruciatura" per far guarire un’ustione cutana. 

Nel volume vengono infine ricordati alcuni luoghi particolari come la Culata del Diavolo a Marciana Marina, la Grotta delle Streghe a Sant’Ilario, la Torre della Regina, la leggendaria città di Corvina, il Tempio di Glauco a San Piero e la Villa degli Spiriti a Marciana Marina.


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