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Cronaca mercoledì 09 gennaio 2019 ore 13:25

Reati nella Provincia, il report dei Carabinieri

Il Comando provinciale ha diffuso i dati delle attività svolte nel 2018. I carabinieri dell'Elba coinvolti anche in un arresto internazionale



LIVORNO — Il Comando provinciale Carabinieri di Livorno, articolato su un Reparto Operativo, con quattro Comandi Compagnia di Livorno, Cecina, Piombino e Portoferraio e 27 Stazioni, ha reso note le attività effettuate nel corso del 2018. 

Sono stati numerosi gli interventi di prevenzione e repressione dei reati, per garantire alla cittadinanza un adeguato livello di sicurezza e legalità.

I Carabinieri della provincia  sono stati fortemente impegnati su tutto il territorio: oltre 15.745 sono stati i reati per i quali ha proceduto l’Arma in tutta la provincia, di cui il 69,9 per cento solo a Livorno.

I reati scoperti sono così aumentati di 2 punti percentuali, passando dal 15,8 per cento dell’anno precedente al 17,8 per cento del 2018.

Gli arresti eseguiti sono stati 220 mentre le persone denunciate in stato di libertà sono state 2.012.

Particolarmente efficace si è rivelata l’attività di repressione in materia di reati contro il patrimonio.

Il totale dei furti, per i quali ha proceduto l’Arma, è diminuito dell'8,9 per cento, e per tale reato i Carabinieri hanno denunciato 259 soggetti e ne hanno arrestati 40.

Le rapine in generale, invece, hanno fatto registrare un incremento del +20,8 per cento.

In tale contesto si collocano le operazioni di polizia giudiziaria delle articolazioni del Comando Provinciale che hanno consentito di scoprire il 48,2 per cento delle rapine (nel 2017 le rapine scoperte erano state il 39,5 per cento) e di arrestare i responsabili del maggior numero di queste rapine.

Le estorsioni sono state 20, di cui 16 scoperte (pari all’80 per cento dei casi, come nel 2017), con il conseguente deferimento in stato di libertà di 15 persone (+36,3 per cento rispetto all’anno precedente) e l’arresto di una (analogamente al 2017).

Il fenomeno delle truffe, dopo una forte recrudescenza negli anni scorsi, nel 2018 ha fatto registrare un calo significativo su cui certamente ha inciso l’attività di sensibilizzazione dell’Arma a favore delle principali vittime di questo reato, individuabili tra le persone anziane. 

Quest’ultime, infatti, sono risultate spesso vittime di truffe ad opera di soggetti che carpiscono la loro fiducia spacciandosi per appartenenti ad enti o società di pubblico servizio, se non anche di forze di polizia, o vantando la conoscenza diretta di parenti o conoscenti dei soggetti raggirati.

Proprio in tale contesto ampia è stata l’opera di informazione dell’Arma, soprattutto mediante i comandanti di stazione, che presso i luoghi di aggregazione di persone anziane (circoli per anziani e parrocchie) hanno incontrato le potenziali vittime mettendole in guardia dai rischi in cui incorrono e provvedendo a diffondere un vademecum divulgativo, realizzato dal Comando Provinciale. 

Continua sul fenomeno sarà l’attenzione dell’Arma che, anche per il 2019, ha in programma una serie di iniziative volte a tutelare e mettere in guardia i cittadini, in special modo quelli appartenenti alle fasce più deboli e vulnerabili.

Alta è l’attenzione del  Comando Provinciale sul fenomeno della “violenza di genere”.

Presso i Comandi dell’Arma nel 2018 sono state sporte 48 denunce di “stalking” (6 in più rispetto 2017) e 20 quelle di maltrattamenti subiti da donne (18 erano state nel 2017). 

Si tratta nella maggior parte di casi di donne che subiscono azioni di disturbo e/o minacce da parte di uomini con i quali hanno avuto nel recente passato una relazione sentimentale terminata per volontà delle stesse. 

Questi dati, come si legge nel report, non devono far ritenere che il fenomeno della “violenza di genere” abbia avuto nel 2018 una recrudescenza, bensì rappresentano la dimostrazione che, anche in questa provincia, è aumentata la consapevolezza da parte delle vittime della necessità di denunciare questi odiosi reati.  3 sono stati gli arresti in flagranza e nel restante 80 per cento circa dei casi ne è scaturito un provvedimento cautelare:

- 19 ordini di allontanamento e divieti di avvicinamento;

- 7 obblighi di dimora;

- 8 divieti di dimora;

- 17 arresti domiciliari.

Un significativo incremento è stato registrato dalle violenze sessuali. 

Nel 2017 erano state 6, nel 2018 sono state 19, per le quali 13 persone sono state denunciate in stato di libertà e 2 tratte in arresto.

Incisiva, inoltre, l’azione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti: +77,5 per cento le fattispecie delittuose perseguite rispetto al 2017, che nel decorso anno hanno consentito all’Arma di trarre in arresto 32 persone e di deferirne altre 94. Significativo anche il bilancio della droga sequestrata, oltre 140 chilogrammi di diversa tipologia.

L’attività è stata indirizzata soprattutto a reprimere la vendita ed il consumo di droga, tanto che 108 sono stati i reati di spaccio accertati, da cui sono scaturiti 72 denunce in stato di libertà e 23 arresti. 

Particolare attenzione è stata riposta alla tutela dei giovani.  

Con l’avvio dell’anno scolastico i Carabinieri di Livorno hanno dato inizio alla campagna “Scuole Sicure”, come deciso in Prefettura nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica ed alla luce delle direttive diramate dal Ministro dell’Interno, per la prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti in prossimità delle scuole.

Dall’inizio dell’anno scolastico, le dipendenti Compagnie Carabinieri hanno svolto più di 80 servizi all’esterno di 13 istituti secondari di secondo grado di questa provincia, in concomitanza sia dell’ingresso che dell’uscita degli studenti. 

In 42 casi sono stati supportati da un’unità cinofila antidroga dell’Arma. In alcuni casi non sono mancati i sequestri di stupefacenti e le conseguenti segnalazioni all’autorità giudiziaria ed alla Prefettura. L’iniziativa ha suscitato il comune plauso di studenti e insegnanti.

Nel 2018 l’Arma livornese ha posto una particolare attenzione nell’attività di prevenzione effettuando oltre 21.100 servizi esterni

In aggiunta ai normali servizi di controllo del territorio, oltre 100 sono stati i servizi di prossimità svolti dai Carabinieri di Quartiere e diversi sono stati quelli straordinari nella delicata attività di contrasto all’allarmante fenomeno dei reati predatori, organizzati privilegiando le località, le fasce orarie ed i giorni ritenuti maggiormente critici e vulnerabili sotto il profilo della consumazione dei reati contro il patrimonio.

Non sono mancati i controlli di soggetti all’interno di esercizi pubblici, sulla pubblica via, nonché quelli alla circolazione stradale, specie alla prevenzione dei comportamenti di guida pericolosa (in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti). 

Complessivamente le persone identificate sottoposte a controllo sono state quasi 46.589, mentre poco più di 34.000 sono stati i mezzi sottoposti a controllo.

Intenso, come di consueto, anche il lavoro svolto dagli operatori del 112, i quali hanno dovuto gestire nell’anno appena passato oltre 8.400 richieste di interventi, di cui 1.440 da parte di cittadini stranieri, perlopiù turisti, per i quali il “112” è già il numero unico di emergenza. Le chiamate ricevute dalle Centrali Operative, nel loro complesso, sono state 132.298.

Numerosi, così come lo saranno in questo nuovo anno, gli incontri con gli studenti nelle scuole di Livorno e provincia, sia per parlare di fenomeni di devianza giovanile (quali il bullismo, il cyberbullismo ed il consumo di droghe) ma anche per promuovere la legalità.

In tale quadro, diversi sono stati i consueti appuntamenti con le comunità locali e le associazioni di categoria, tra cui ConfCommercio (nell’ambito della “Giornata della Legalità”, organizzata contro ogni forma di illegalità e contro tutti i fenomeni criminali) e Confartigianato (trattasi della campagna “Più Sicuri Insieme”, sul ricordato fenomeno delle truffe ai danni di anziani).

Piena è stata la collaborazione tra l’Arma territoriale di Livorno e le varie componenti presenti su questo territorio dell’organizzazione per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma. 

Tra fine giugno ed il dicembre 2018 il Comando Provinciale, con il coinvolgimento del Gruppo Carabinieri Forestale di Livorno e del Reparto Carabinieri Parco Nazionale “Arcipelago Toscano” e con il supporto degli altri reparti di specialità dell’Arma, nell’ambito di una campagna disposta a livello nazionale dal Comando Generale, ha svolto specifici controlli diretti alla prevenzione e alla repressione delle frodi nel commercio dei prodotti agroalimentari, alla vigilanza sulle produzioni di qualità registrata, al contrasto dell’irregolare commercializzazione dei prodotti agroalimentari introdotti da Paesi extra Unione Europea, nonché al contrasto del fenomeno dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro nei medesimi settori produttivi.

In totale sono stati eseguiti 34 controlli, a seguito dei quali sono state deferite in stato di libertà 4 persone, sequestrate 13 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e posto sotto sequestro un impianto di lavorazione della vetroresina, elevate sanzioni amministrative per oltre 46mila euro. Trovati 3 lavoratori “in nero” ed altri 25 irregolari, tutti stranieri.

Consistente il numero delle operazioni di polizia giudiziaria concluse dai reparti investigativi del Comando Provinciale, maggiormente caratterizzate nello scorso anno da una valenza internazionale, grazie alla cooperazione con altre Forze di Polizia europee. 

Di seguito una sintesi delle più significative operazioni di polizia giudiziaria connesse al territorio dell'isola d'Elba:

- il 10 giugno 2018, il Nucleo Investigativo ha eseguito il fermo di un pregiudicato 70enne, poco prima scarcerato dalla Casa di Reclusione di Porto Azzurro, perché ritenuto responsabile di 2 rapine rispettivamente ai danni di 1 sale slot e di un istituto di credito, perpetrate tra fine maggio e gli inizi di giugno 2018;

- il 23 agosto 2018, in Francia, a conclusione di attività d’indagine condotta dal Nucleo Investigativo, unitamente alla Compagnia di Portoferraio, sono stati tratti in arresto in esecuzione di “Mandato di Arresto Europeo”, 2 coniugi, perché resisi responsabili del sequestro di persona della loro figlia, di cui avevano perso la potestà genitoriale. Non volendo far sottoporre la neonata a delicato, ma vitale, intervento chirurgico, espatriavano Oltralpe.


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