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Attualità mercoledì 29 gennaio 2020 ore 16:46

Il Martin pescatore e la plastica in mare

Martin pescatore su una cassetta di plastica in mare
Foto di: Antonello Marchese

Le riflessioni di Antonello Marchese, guida Parco, sulla necessità di liberare il mare dalla plastica anche con piccole azioni quotidiane



PORTOFERRAIO — Uno scatto di un esemplare di Martin pescatore immortalato sopra una cassetta di plastica in mare è l'occasione per alcune riflessioni da parte di Antonello Marchese, guida ambientale escursionistica, fotografo naturalistico e guida Parco.

Qui di seguito pubblichiamo le riflessioni di Antonello Marchese.

"Il martin pescatore sembra dominare la plastica ma …

Riflessioni su uno scatto fotografico

Un martin pescatore usa una cassetta di plastica abbandonata e piena di rametti come posatoio durante la pesca...dall’alto della sua postazione si getterà poi nel basso fondale delle antiche saline per catturare le sue prede… si direbbe con la terminologia dei moderni comunicatori che questo kingfisher, come dicono gli anglosassoni avvicinando alla regalità il piccolo ma fiero e colorato pennuto, ha saputo trasformare un problema in un’opportunità. 

La Natura, in quanto grande forza creativa è piena di simili esempi di apparente vittoria sui danni causati dall’uomo, ma purtroppo tutto ciò non basta a molte specie e esseri viventi per far fronte ai guai provocati dal genere umano. E nell’immagine proposta è ritratto proprio uno dei problemi che assillano il nostro mondo: la dispersione della plastica, o meglio dei rifiuti plastici nell’ambiente, soprattutto nell’ambiente marino.

E’ risaputo ormai che molti uccelli marini muoiono ingerendo frammenti plastici, coperti di alghe, scambiandoli per cibo e così capodogli e altri cetacei spiaggiati vengono trovati con lo stomaco pieno di sacchetti e recipienti di plastica. Non differente è il destino delle tartarughe marine che scambiano la plastica per meduse o altri animali di cui si nutrono oppure vengono strozzate dai frammenti di nylon.

Il mare è ormai soffocato da questa materia e in alcune zone degli oceani bizzarri giochi di correnti hanno concentrato altrettanti bizzarri agglomerati di rifiuti plastici, di cui soprattutto con l’avvicinarsi della stagione estiva, quando il mare ritorna d’attualità, abbiamo notizia dai mezzi di comunicazione.

Vorrei sbagliarmi ma non credo che riusciremo a liberarci molto facilmente da questo tipo di materiale, così pratico e versatile sotto tanti punti di vista, ma credo invece che sia essenziale che tali rifiuti non siano dispersi nell’ambiente, soprattutto in mare, e che vadano smaltiti correttamente e con la massima attenzione: se possiamo cerchiamo di usare meno plastica possibile, ma in caso di utilizzo fuori casa non costerà molto tenere una bottiglia di plastica o un sacchetto in tasca, nello zaino o in macchina per smaltirlo poi in maniera appropriata. Se possibile cerchiamo invece di togliere i rifiuti plastici dall’ambiente, anche un solo oggetto per volta".


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