Cultura

Zecchini: "Il libro non è costato 30mila euro"

Il professor Michelangelo Zecchini ci chiede spazio per confutare le voci su un presunto finanziamento pubblico nella stesura del suo libro

Mi dispiace che il circolo PD di Marciana Marina sia intervenuto (anche se, per quanto mi riguarda, con garbo) in una querelle che non ha niente di politico: si tratta, infatti, di una disputa fra due privati (il sottoscritto e il capitano-mio-capitano) che sarà risolta dagli atti e non dalle parole. Mi rincresce anche perché il circolo, offrendo la sua solidarietà al mio avversario, di fatto accredita le insinuazioni di vario tipo da lui scritte e ripetute.

L’ultima in ordine di tempo riguarda il finanziamento e il costo del mio libro “Elba isola, olim Ilva”. La notizia che sia stato pagato con il contributo di un ente pubblico (“denaro delle tasse pagate da noi cittadini… Senza badare a spese tanto sono soldi nostri… sperpero dei fondi dello Stato”) è stata propalata con enfasi smodata. 

La verità è che quando il libro era in fase di stampa sembrò che la Camera di Commercio di Livorno potesse elargire un contributo, ma tale contributo non è mai arrivato e il volume è stato pagato per intero da un privato. È noto che, per legge, sul sito internet camerale viene pubblicato l’albo dei beneficiari, dove sono elencati enti e privati che hanno goduto di contributi economici di qualunque genere. Consultarlo era ed è facile.

Inoltre è stato scritto in maniera subdola: “Corre voce che sia costato più di trentamila euro”, facendo supporre chissà quale giro di soldi e quali guadagni. Corre voce? L’informazione corretta si fa inseguendo le voci? Il fatto è che la verifica delle fonti la effettua chi cerca la verità, non chi ha in animo di screditare l’avversario a tutti i costi. 

Eccola, la verità: “Elba isola, olim Ilva” è costato un terzo di quanto è stato malignamente vociferato. Ad evitare altre illazioni e falsità, a questo punto sono costretto a dichiarare che sia il sottoscritto, sia i coautori (prof. Giuseppe Centauro, docente alla Facoltà di Architettura di Firenze; prof. Francesco Mallegni, già cattedratico di Antropologia all’Università di Pisa; dott. David Fastelli, direttore del Centro di Scienze Naturali di Prato; Dante Simoncini, studioso di religioni antiche) hanno espressamente rinunciato ai loro legittimi diritti d’autore.

E hanno rifiutato perfino il rimborso delle spese sostenute che pure, per un libro così corposo e complesso, non sono state poche. Capisco che a certi personaggi possa sembrare incredibile, ma è così. Con ampia facoltà di prova".