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Stop al pesce fresco, scatta il fermo pesca

Fino al 18 ottobre pescherecci fermi sul mar Tirreno, scatta anche sul nostro versante il fermo pesca 2015. Coldiretti: "Imprese in difficoltà"

Stop al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta da pesca italiana lungo il Tirreno, per 30 giorni consecutivi fino al 18 ottobre. 

A darne notizia è Coldiretti ImpresaPesca in occasione dell’avvio del provvedimento che cade in un momento difficile per le marinerie.

"Con il fermo biologico aumenta peraltro anche il rischio – sottolinea Simone Ferri Graziani, Presidente Coldiretti Livorno – di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare.

Tra l’altro nei primi tre mesi del 2015 sono stati importati in Italia oltre 233 milioni di chili di pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici con un aumento del 3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo un’analisi Coldiretti ImpresaPesca su dati Istat.

Resta il fatto – denuncia Coldiretti ImpresaPesca – che l’attuale format del fermo pesca, inaugurato esattamente 30 anni fa, ha ampiamente dimostrato di essere inadeguato, poiché non tiene conto del fatto che solo alcune specie ittiche si riproducono in questo periodo, mentre per la maggior parte delle altre si verifica in date differenti durante il resto dell’anno". 

Da qui la proposta di Coldiretti ImpresaPesca di differenziare il blocco delle attività a seconda delle specie, mentre le imprese ittiche potrebbero scegliere ciascuna quando fermarsi in un periodo compreso tra il 1° luglio e il 30 ottobre.