Arpat ha spiegato le ragioni delle variazioni qualitative delle acque in caso di precipitazioni come quelle che si sono abbattute su tutto il territorio negli ultimi giorni.
Dunque, le forti piogge che dilavano suoli, danno luogo all’attivazione degli scaricatori di piena con fuoriuscita dei relativi reflui fognari urbani non depurati, contenenti coliformi fecali, nei corsi d’acqua che arrivano al mare. Questo avviene anche in assenza di una separazione fra condotte per acque bianche e reflui urbani. Eventi simili possono verificarsi anche a causa di rotture, guasti e interventi non programmabili.
La qualità delle acque di balneazione in Toscana, in generale, è stabilmente ad un livello di eccellenza nella stragrande maggioranza delle aree monitorate (tra il 93 ed il 98% aree in classe "eccellente" negli ultimi 15 anni), ma non mancano criticità. La concentrazione delle piogge sulla fascia costiera e nelle isole aggrava le criticità delle aree di balneazione localizzate in prossimità dei punti di arrivo in mare.
Per fronteggiare queste situazioni, caratterizzate per quanto evidenziato negli anni dalla presenza di batteri fecali oltre i limiti di legge, diversi Comuni toscani hanno iniziato ad adottare ordinanze di divieto preventivo di balneazione con la finalità di immediata tutela della salute pubblica dei bagnanti.
Arpat, nel frattempo, procede nel monitoraggio effettuando i prelievi che proseguiranno anche nei prossimi giorni per verificare lo stato di qualità delle acque.