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Agrivoltaico ed eolico, Coldiretti chiede regole

Il presidente provinciale Ferri Graziani: "La transizione energetica va governata ed amministrata o diventa un far west"

"Consumo selvaggio di suolo e paesaggio stravolto da 18 campi solari e 4 parchi eolici". E' la segnalazione di Coldiretti Livorno che chiede una regolamentazione in materia.

Al momento sono 22 le richieste di connessione alla rete elettrica nazionale per realizzare impianti per la produzione di 0,94 GW di energia rinnovabile in Val di Cornia e in tutta la provincia di Livorno.

"Una corsa senza freni verso la transizione energetica e gli obiettivi europei di decarbonizzazione senza però prima aver dettato le regole a salvaguardia del suolo, nel caso del fotovoltaico, e del paesaggio, nel caso dell’eolico", ha proseguito Coldiretti che ha lanciato, su scala regionale, "una campagna di informazione sui pericoli dell’assalto senza controllo e regole per l’agricoltura, il paesaggio, l’ambiente ed il turismo". 

In Toscana sono 125 i progetti che produrranno, complessivamente, poco meno di 6 GW di energia rinnovabile, 78 progetti riguardano parchi solari, 47 parchi eolici on shore a terra. 

“Il caos legislativo e l’assenza di regolamenti e valutazioni di impatto hanno di fatto spalancato le porte della nostra campagna alle speculazioni. – ha denunciato il presidente provinciale, Simone Ferri Graziani – Per raggiungere l’indipendenza energetica diventiamo ancora più dipendenti dall’estero dal punto di vista degli approvvigionamenti alimentari. Si possono ottenere entrambi i risultati ma servono regole e soprattutto individuare le aree dove questi impianti possono essere realizzati”.

Come spiegato da Coldiretti, ad inghiottire l’agricoltura toscana sono molto spesso i profitti assicurati dalle compagnie energetiche per l’affitto dei terreni o per l’acquisto che sfruttano la fragilità di un settore che non sempre riesce a garantire un adeguato livello di reddito e sostenibilità economica alle imprese.

“Quello che sorprende è che, nonostante più volte avessimo manifestato preoccupazione di fronte a questa prospettiva, non sia stato fatto ancora nulla a livello normativo per delimitare o regolamentare la corsa energetica. – ha proseguito il presidente Ferri Graziani - La transizione energetica va governata ed amministrata o diventa un far west. Non siamo assolutamente contrari alle fonti rinnovabili e lo dimostra il nostro sostegno ai bandi agrisolari per installare il fotovoltaico su stalle e fabbricati e verso altre soluzioni tecnologiche che non mangiano suolo ma siamo assolutamente contrari a tutti quei progetti che divorano la possibilità di coltivare e pascolare o che stravolgono il paesaggio che per una regione come la nostra è una risorsa preziosa al pari del cibo. E’ necessaria una mappatura delle aree dove queste infrastrutture sono possibili e dove non possono invece essere costruite. Altrimenti rischiamo, in pochi anni, di perdere migliaia di ettari di terreni agricoli fertili allontanandoci da un altro obiettivo, ancora più importante, che dovrebbe essere quello della sovranità alimentare. Chiediamo semplicemente di fare ordine prima che sia troppo tardi”.

Richiesta, quella di Coldiretti, al centro del documento che ha presentato al Governo con un decreto immediato del Ministero dell’Ambiente sulle aree idonee.